E’
una giornata abbastanza calda ed essermi sottratto al pesante fardello del
mio zaino, anche se per un breve riposo, sta rinfrancando il mio corpo e il
mio spirito – forse è il caso che perda qualche chilo - . I miei
compagni di avventura sono occupati nelle loro consuete attività: il
monaco Jill è fermo in una posa che i miei arti non potranno mai emulare
e sta meditando ad occhi chiusi (a volte sembra quasi in 'trance', ma basta
un piccolo cambiamento intorno a lui a farlo ridestare con una rapidità
inimmaginabile); il mio amico ranger (una persona molto stravagante oserei
dire) sta camminando avanti e indietro scrutando l’orizzonte alla ricerca
di eventuali minacce. Lui non lo dice, ma credo che l’ansia di trovarsi
di fronte degli orchi lo stia lacerando. Mmmporg invece sta appoggiato alla
mia stessa pianta ma sull’altro lato… non so come abbia fatto,
ma dopo aver bevuto una sorsata dal suo otre si è addormentato in pochi
secondi con la sua ascia di traverso sulle gambe e russa sonoramente.
La giornata è stata molto tranquilla e mi ha lasciato modo di meditare
sugli ultimi avvenimenti. La battaglia contro quella gilda di maghi da strapazzo
è stata piuttosto dura, non tanto per la loro abilità nell’uso
dell’arte magica quanto per il loro numero. Anche i ripetuti scontri
che abbiamo avuto con alcune bande di orchi si sono risolti tutti a nostro
favore, anche se a sentire Jill quelle erano solo piccole bande di esploratori
o cacciatori: sono comunque servite a farmi prendere consapevolezza delle
mie capacità. E’ proprio vero: senza l’esercizio sul campo
nessun usufruitore di magia può veramente capire se è veramente
abile.
La mia città mi manca; mi mancano le ore passate all’ombra del
grande salice nel giardino dell’accademia a leggere i libri di alchimia,
mi mancano i dolci spuntini fatti alla taverna della “grande quercia”
insieme ai miei compagni di infanzia, mi mancano addirittura le occhiataccie
di mio padre mentre racconto alla mamma i progressi che ho fatto durante la
giornata con i miei incantesimi. La scelta ormai è stata fatta e dovrò
attendere ancora molto prima di farmi coccolare dalla tranquillità
di Silverymoon.
E’ ora di ripartire…. ufffff, speriamo di arrivare presto, ho
bisogno di un letto comodo e di potermi lavare in un vero bagno!
Finalmente
un po’ di civiltà
Giorno 12 del mese di Flamerule dell’anno 1371 c.v.
Finalmente
siamo arrivati a Sundabar; la città è favolosa, anche se manca
di quel non so che di misterioso e magico che invece si respira a Silverymoon.
La città sembra molto sicura, ci sono guardie dappertutto e le mura
sono molto solide all’apparenza. Il progetto della città è
abbastanza semplice, anche se probabilmente la città nel crescere ha
perso un po’ della logicità che l’architetto aveva immaginato
nella sua mente. C’è una enorme piazza centrale a forma di anello
che racchiude in pratica il palazzo (più che altro un castello direi)
del signore della città e gli edifici pubblici principali.
A proposito del signore della città: stamane abbiamo avuto il piacere
di incontrarlo mentre arrivavamo in città. Persona molto simpatica
e cordiale che credo abbia interceduto a nostro favore con le guardie alle
porte visto che ci hanno fatto entrare senza porci tante domande. Inoltre
devo dire che è un abile spadaccino - l’ho visto affrontare 5
orchi e sbaragliarli nel tempo in cui io lanciavo un incantesimo-.
All’arrivo in città siamo stati accolti da un bella sorpresa:
c’era una grande fiera durante la quale ho fatto uno strano quanto simpatico
incontro. Stavamo andando in giro alla ricerca di qualche utile oggetto per
i prossimi viaggi quando una ragazza di gradevole aspetto ci ha fermato per
chiederci del denaro. Purtroppo a questo punto la mia scarsa conoscenza del
mondo mi ha fatto fare una brutta gaffe. Pensando che fosse una di quelle
donne alla ricerca di denaro facile da cui mi madre mi ha sempre messo in
guardia ho risposto in modo maleducato chiedendole di lasciarci stare perché
non eravamo interessati alla sua mercanzia: in risposta mi sono preso un bel
ceffone che lì per lì mi ha lasciato sconcertato e incredulo.
Poco dopo ho capito in quale increscioso equivoco fossi caduto. La ragazza
infatti non era una prostituta, ma una sacerdotessa di Ilmater che chiedeva
del denaro per aprire un orfanotrofio. Profondamente umiliato dal mio comportamento
a dir poco irriguardoso ho balbettato qualche parola di scusa e me ne sono
andato, maledicendo la mia stupidità: come si può scambiare
una sacerdotessa con una spada al fianco per una prostituta? Devo fare molta
più attenzione e non andare in giro fantasticando su magia e avventure
se voglio essere veramente un avventuriero come si deve. Eppure il mio manuale
sul “perfetto avventuriero” lo dice chiaramente: mai lasciarsi
distrarre, rimanete sempre attenti e fate attenzione a tutti i particolari,
perché non si può mai sapere dove si nasconde una minaccia.
Ripresomi ho passato la mattinata in giro per il mercato mentre i miei amici,
che nel frattempo si erano uniti a quella giovane e graziosa ragazza, si trastullavano
come dei saltimbanchi con delle prove di abilità marziale, credo tra
l’altro senza risultati apprezzabili.
Comunque la giornata si è dimostrata molto più prolifica di
quanto mi aspettassi. Infatti abbiamo avuto il nostro primo incarico ufficiale
come avventurieri; preferisco questo appellativo a quello di mercenari. Domani
per la prima volta affronterò un dungeon e finalmente potrò
affrontare i mostri che si celano nelle profondità della terra come
mio zio prima di me. Gli altri sono stati entusiasti della ricompensa che
ci è stata promessa, ma per quanto mi riguarda non sono certo le 250
monete d'oro che mi hanno stimolato a partecipare. Partiremo domani mattina
all’alba e accederemo al dungeon attraverso le miniere che i nani hanno
costruito sotto la città e per cui la stessa città è
così famosa. Con noi verrà anche la sacerdotessa Johanna: le
sue arti divine ci faranno sicuramente comodo, e speriamo che vedere all’opera
la mia magia le faccia rivalutare la pessima opinione che si potrebbe essere
fatta su di me.
Ora devo andare a riposare, devo essere pronto per domani e devo ancora leggere
almeno un capitolo del mio manuale e valutare quali incantesimi potrebbero
tornare utili nelle oscure miniere dei nani.
La calma
prima della tempesta
Giorno 13 del mese di Flemerule dell’anno 1371 c.v.
Ho impiegato
meno del solito stamane per memorizzare i miei incantesimi e ho qualche minuto
per mettere su carta le mie sensazioni nella speranza che possa rileggerle
una volta portata a termine la missione. Sono molto teso e ogni più
piccolo cambiamento intorno a me mi fa reagire in modo sproporzionato: anzi
in questi momenti odio il legame empatico che mi lega al mio famiglio e i
suoi sensi così acuti da percepire anche le più piccole perturbazioni.
Non credo mi abituerò mai a questo stato di ansia e tensione che precede
l’azione; è come se tutto scorresse più piano e quel tempo
che ti “avanza” lo spendi in pensieri angoscianti: avrò
optato per gli incantesimi migliori? Avrò portato con me l’equipaggiamento
giusto? Se mi trovassi in tale situazione, quale è la reazione migliore?
…… non so se i miei compagni hanno i medesimi pensieri, ma sicuramente
questi sono i momenti in cui invidio la semplicità del mio amico Mmmporg,
la tranquillità autoimposta del saggio monaco Jill o addirittura la
serafica fiducia nel suo dio della nostra nuova compagna Johanna; per quanto
riguarda Barin, lui sicuramente starà pensando agli orchi.
Comunque ormai è tardi, è ora di lasciare indietro i pensieri
e passare all’azione nella speranza che nei prossimi giorni possa aggiungere
qualcosa a questo diario. Chissà forse un giorno queste parole saranno
da guida per qualcun altro, o forse le userò per allietare le serate
ai miei nipoti….. o forse saranno fonte di spunti per i bardi che canteranno
di un altro Hugh della famiglia Duncan........ Hugh III questa volta.
Rapidi
e precisi come dei dardi incantati
Giorno 13 del mese di Flemerule dell’anno 1371 c.v.
Eccomi,
vibrante come una corda di arpa che abbia appena suonato la sua nota migliore.
Una giornata memorabile; sento ancora le vibrazioni nell’aria scaturite
dalle energie magiche che si addensano nella trama mentre sei in procinto
di lanciare il tuo incantesimo e il senso di esaltazione che segue alla liberazione
di quelle energie: è molto diverso lanciare un incantesimo per salvarsi
la vita dal lanciarlo in una prova di abilità in accademia.
Sono entusiasta, la missione è andata nel migliore dei modi: provo
ancora un senso di compiacimento mentre penso alla mia ragnatela che blocca
la medusa e la rende così un bersaglio facile per le mie frecce e per
quelle di Barin. Ahhhh, che dire delle fiamme che scaturiscono dalle mie mani
e mettono in fuga uno sciame di pipistrelli oppure dell'espressione di incredulità
e sconcerto di Mmmporg mentre divento invisibile.
La magia rappresenta la più alta forma d’arte! .
Una giornata piena, non c’è che dire: ho visto in azione il terribile
attacco risucchia cervello di un mindflyer, sebbene la creatura fosse solo
una copia artefatta; sfortunatamente per lui ha attaccato Mmmporg, al cui
cervello aveva molto poco da sottrarre. A parte gli scherzi onore al mio amico
nano che con la sua ascia ha fatto sfaceli (d’altra parte lui è
convinto che la sua ascia sia la soluzione di tutti i problemi).
Abbiamo incontrato anche una strana creatura: dall’aspetto e dal suo
modo di agire credo si chiami rugginofago . Ho letto di lui su un compendio
riguardante i dungeons alcuni anni fa: questa creatura si ciba di ruggine
che lui stesso crea distruggendo con un attacco delle sue antenne i vari metalli
che colpisce. Ho tentato di avvisare i miei compagni durante il combattimento,
ma a causa della foga e dell’eccitazione mista a paura non credo abbiano
capito niente di ciò che gli gridavo…. o forse erano semplicemente
distratti dallo strano comportamento di Johanna che tentava di allontanare
il rugginofago tirandolo per la coda: chissà cosa le passava per la
testa, la sua cieca fiducia in Ilmater mi lascia spesso sconcertato.
Infine abbiamo liberato le miniere dalle creature che le infestavano, scoprendo
che tali creature non erano altro che l’opera di un semplice demonietto
che utilizzava un braciere magico e una bacchetta ingrandire per animare delle
statue fatte da un goblin, che devo ammettere è molto bravo nell’arte
della scultura. Siamo stati quasi perfetti in ogni azione: Mmmporg migliora
a vista d’occhio nell’uso della sua ascia anche se a volte dovrebbe
riflettere prima di lanciarsi a testa bassa verso il suo avversario; Jill
ha notevoli capacità in combattimento, ma non mi pare veramente convinto
delle sue possibilità; Barin è un tipo strano, non l’ho
ancora inquadrato bene: è molto abile con l’arco, ma ha grossi
limiti nel corpo a corpo per essere un guerriero. Poi c’è Johanna
il cui coraggio è pari solo alla sua bellezza e a causa di ciò
ha forse rischiato più del dovuto in più di una occasione (speriamo
che il fatto che gli abbia salvato la vita possa essere di aiuto per far perdonare
la mia gaffe al primo incontro).
La vita dell’avventuriero e proprio dura, ma il “portare a casa
la pelle” – sto imparando anche il gergo - lascia un sapore dolcissimo
(mi ricorda quasi il maialetto da latte al miele con castagne di Bernarda).
I miei timori sugli incantesimi giusti da memorizzare erano infondati: tutti
sono risultati utili anche se forse avrei bisogno di impararne di nuovi visto
che in talune occasioni ho dovuto ricorrere alle doti fisiche in cui non eccello
(e questo è un eufemismo) o affidarmi alle capacità dei miei
compagni (molto più realistico).
Ho molta strada da fare e la necessità di percorrerla con dei compagni
che mi agevolino durante il percorso.
La missione si è rivelata molto redditizia, abbiamo ricevuto i complimenti
sia dei nani (ci faranno dono di una armatura perfetta per ringraziarci),
che del signore di Sundabar, Helm Dwarf-Friend, che ci ha donato una spada
magica oltre alla ricompensa pattuita. Inoltre siamo entrati in possesso di
500 monete d'oro e di due oggetti magici di cui intuisco solo le potenzialità,
ma che ritengo potranno esserci molto utili in futuro.
P.S.: forse avrò un altro inaspettato guadagno da questa avventura.
Se ho compreso appieno i rituali da compiere potrò dar vita ad un nuovo
famiglio, molto più potente e dall’aspetto molto più nobile
del mio attuale rospo Grak (vorrei però riuscire a inglobare in questa
mia creazione un po’ del legame che mi lega con il mio compagno e tal
fine dovrò dedicare molte ore dei prossimi giorni allo studio di alcuni
testi).
P.P.S.: scriverò una lettera ai miei per metterli a conoscenza dei miei progressi e chissà che mio padre non abbia a ricredersi sulle mie capacità.
Si riparte
Giorno 14 del mese di Flemerule dell’anno 1371 c.v.
Finalmente
siamo ripartiti; non intendo dire che Sundabar non fosse di nostro gradimento,
ma dopo l’ultimo successo ero ansioso di nuove esperienze.
Questa volta partiamo con i vessilli delle Marche D’Argento: abbiamo
talmente compiaciuto Helm Dwarf-Friend con la nostra condotta che prima ci
ha proposto di entrare nella guardia cittadina di Sundabar e poi, dopo il
nostro diniego, ci ha ingaggiati per una missione diplomatica.
La missione in effetti è molto semplice: dobbiamo recarci a Deadsnows,
presso Lady Arletha Icespear per confermarle l’amicizia delle altre
città delle Marche D’Argento e di Sundabar in particolare.
Il viaggio sarà piuttosto lungo, circa 3 giorni e, salvo imprevisti,
credo si dimostrerà abbastanza agevole visto che oltre ad essere dotati
di cavalcature la strada è ottima (si tratta di un antica strada in
pietra fatta dai nani molti anni or sono).
Grazie alla mia nuova mappa ho identificato una nuova città, Newfort,
sorta non credo più di un paio di anni fa a pochi chilometri dalla
strada principale. Ci dovremmo trovare là domani in tarda mattinata
o nel primo pomeriggio e credo che sia interessante una breve visita ….
chissà forse potremmo incappare in nuove avventure.
Newfort
Giorno 15 del mese di Flemerule dell’anno 1371 c.v.
Anche
oggi niente di eccitante di cui parlare. Siamo arrivati senza problemi a Newfort
nel primo pomeriggio: ci siamo trastullati molto stamane prima di partire.
Jill come sempre era pronto all’alba, almeno lui così dice, ma
io e gli altri ce la siamo presa un po’ più comoda. Johanna è
arrivata ad un ruscello qui vicino per lavarsi, Mmporg si è impegnato
nel prolungamento della sua colazione con la scusa che tanto nessuno era ancora
pronto, credo abbia bevuto almeno metà del contenuto del nuovo barilotto
da viaggio che gli ho regalato, e Barin, affermando che doveva sciogliersi
i muscoli prima di ripartire, ha fatto una passeggiata (almeno è ritornato
con una lepre). Per quanto mi riguarda, essendomi alzato un po’ più
tardi del previsto a causa dell’indolenzimento della schiena dovuto
al lungo viaggio a cavallo, ho finito tardi di studiare i miei incantesimi;
quindi mi sono attardato nel lavarmi come Johanna (gli asciugamani che mi
ha regalato mia madre sono tornati utili) e poi nel fare colazione con Mmporg.
Come detto siamo arrivati a Newfort nel primo pomeriggio e subito ci siamo
recati nella taverna del villaggio. Fortunatamente la taverna è di
proprietà di Trevis Uhl, il fondatore della città stessa, che
ci ha dato molte informazioni interessanti sul villaggio, ma niente che potesse
far intravedere la possibilità di qualche avventura.
Abbiamo quindi optato per un ricco pranzo, il cuoco è davvero bravo,
e per una breve visita del paese: ripartiremo probabilmente domani mattina
dopo aver passato la notte al mulino di Stauvim.
Fortunatamente stasera c’è una festa al villaggio, credo sia
l’anniversario del primo inverno passato incolume dalla cittadinanza,
a cui prenderemo parte per allietare una serata.
Newfort
Giorno 16 del mese di Flemerule dell’anno 1371
La festa
non è stata nulla di indimenticabile; forse adeguata ad un villaggio
di cento anime, ma sicuramente niente a confronto delle feste di Silverymoon.
Abbiamo comunque fatto la conoscenza di un interessante terzetto di persone.
Trattasi di un uomo, una donna e un mezzorco. I tre sono una compagnia assunta
dal capo delle guardie per proteggere i carichi di mercanzia che vengono inviati
a Sundabar e che ci hanno spiegato essere stati attaccati due volte nelle
ultime uscite. L’uomo, di nome Elija, è risultato essere molto
educato e devo dire che è stato più che galante con Johanna,
e, sebbene abbia cercato di nasconderlo, mi è sembrato che la nostra
amica abbia molto apprezzato tali modi.
Gli altri due personaggi mi sono apparsi molto più divertenti: dopo
aver bevuto abbondantemente si sono lasciati andare ad un singolare spettacolo
fatto di colpi d’ascia e di calci (mi è apparso chiaro che la
donnna sia un monaco e il mezzorco un guerriero).
Barin, anche lui abbondantemente alterato dall’alcol, è intervenuto
nel simpatico spettacolo (credo che lui non abbia neanche lontanamente capito
che si trattava di un gioco a cui i due erano avvezzi) e a momenti si procura
qualche bastonata. Credo che però il suo intervento in favore della
giovane donzella gli abbia fruttato la sua “riconoscenza”, e che
abbia ricevuto un qualche tipo di premio assai gradito.
Per quanto mi riguarda ho cercato di intavolare discussioni con diversi gruppi
di persone, ma ben presto sono risultate tutte futili e prive di interesse.
Newfort
Giorno 16 del mese di Flemerule dell’anno 1371 c.v.
Stamani
ci siamo alzati con molta calma e ognuno si è dedicato a propri interessi.
Mentre mi recavo alla locanda per una ricca colazione ho visto la monaca del
giorno precedente allenarsi con molto impegno. Quando avevo letto delle abitudini
dei monaci avevo intuito questa loro dedizione all’attività fisica
e mentale, ma il comportamento del nostro amico Jill mi aveva fatto supporre
che ciò che avevo letto fosse sbagliato o quantomeno esagerato: ora
devo di nuovo riconsiderare la mia opinione e affermare senza ombra di dubbio
che Jill è un monaco molto fuori dai normali canoni, e ciò spiega
anche perché quando è partito con me per questo viaggio al suo
monastero non ho visto particolari congedi, ma anzi ho respirato un'aria di
sollievo da entrambe le parti.
Mentre concludevo la lunga colazione con Mmporg si è presentata in
taverna Johanna che mi ha fatto richiesta di una partenza anticipata in quanto
non credeva che ci fosse nulla da fare in paese. Ho prontamente accettato
per due motivi. Il primo è che evidentemente la nostra indagine sulla
possibilità di ammissione di Newfort alle Marche D’argento richiestaci
da Helm Dwarf-Friend (di cui solo ora posso scrivere in quanto non potevo
rischiare che qualcuno leggesse il diario prima della conclusione dalla missione)
non aveva avuto grandi frutti. A quanto sembra il paese sembra veramente costituito
da abitanti in cerca di un posto tutto loro e lontano dalla malvagità
di Zenthil Keep, ma, sebbene non ne abbia prove, la cosa mi lascia molto perplesso;
perché mai questi esuli avrebbero dovuto affrontare un viaggio di questa
portata? Come è possibile che nel giro di un anno un villaggio così
vicino alle montagne non abbia mai avuto tentativi seri di attacco da parte
delle tribù di orchi nella zona? . Inoltre la situazione presente e
passata riguardo il mugnaio Stauvim e la nuova comunità mi lascia perplesso.
In assenza di prove ho comunque deciso di lasciar perdere per il momento e
magari di tornare dopo essere stati a Deadsnows.
Il secondo motivo è molto più personale: volevo evitare un secondo
incontro tra Johanna e Elija.
E’ ora di ripartire, queste pause durante il viaggio sono sempre troppo
corte rispetto alle cose da raccontare.
Verso
Deadsnow
Giorno 17 del mese di Flemerule dell’anno 1371 c.v.
Oggi
è stata una vera giornataccia per la compagnia: quelle leggere increspature
che si erano create nei rapporti tra alcuni membri del gruppo hanno rischiato
di trasformarsi in vere e proprie onde di tempesta.
Ma andiamo per ordine. Dopo alcune ore di viaggio siamo stati attaccati da
un numeroso branco di lupi; la cosa è di per se abbastanza strana poiché
solitamente questi animali non attaccano gli umani, soprattutto se in gruppo
e in sella a cavalli, e ancora più strano che lo facciano in questa
stagione dell’anno in cui le prede più facili sono abbastanza
abbondanti….. forse qualche cosa li ha privati dei normali territori
di caccia.
Comunque sia lo scontro è risultato essere molto più impegnativo
del previsto: io sfortunatamente, o fortunatamente a seconda dei punti di
vista, sono stato impegnato nel tenere a bada il mio cavallo, che imbizzarritosi
è scappato portandomi con sè. Sono riuscito a ricondurlo nella
zona del combattimento solo quando le cose erano già in pieno svolgimento
e lì ho dato il mio contributo con alcuni incantesimi di attacco a
distanza.
La vera battaglia è stata invece condotta da Mmporg, Jill e Barin,
con Johanna che ancora una volta si è dimostrata un po’ al di
fuori dei normali standard che ci si aspetterebbero da un membro di una compagnia.
Infatti mentre i tre combattenti si davano da fare con le armi lei ha passato
quasi tutto il combattimento a cercare di convincere dei lupi inferociti a
desistere dall’attacco e a fuggire: non mi spiego come si possa pensare
di poter riuscire in una impresa del genere; è già difficile
farsi comprendere e ancora di più far desistere Mmmporg da attaccare
l’avversario una volta che la mischia è iniziata, come crede
che sia possibile farlo con dei lupi? . Dovrò scambiare quattro chiacchiere
con lei e farle comprendere alcuni punti fondamentali dell’ “essere
una compagnia”, ma soprattutto dovrò documentarmi sulla divinità
di Ilmater e sui suoi seguaci che al momento mi lasciano molto perplesso riguardo
i loro comportamenti.
La battaglia comunque si è risolta in nostro favore, ma proprio quando
ormai ne eravamo usciti vittoriosi è successo l’imponderabile:
l’ultimo lupo, che stava attaccando Barin, si è dato alla fuga
e Barin, supponendo che il suo cavallo fuggito nella macchia potesse essere
un facile bersaglio per il lupo, ha cercato di dare il colpo di grazia alla
fiera. Tale tentativo è stato vanificato dall’intervento di Johanna
(almeno così mi è parso di capire, visto che nella confusione
ero comunque distratto da molti altri eventi collaterali), a quel punto Jill
si è lasciato andare ad un eccesso d’ira e, come asserito da
lui stesso, stanco del comportamento di Johanna che più che d’aiuto
al gruppo è risultata d’impaccio, ha tentato di atterrarla con
un attacco.
La cosa stava per prendere una brutta piega, fortunatamente sono riuscito
a calmare gli animi, ma si è creato un solco tra Barin e Jill da una
parte e Johanna dall’altra. Per quanto mi concerne sto cercando di minimizzare
l’avvenimento e la spaccatura tra i tre (Mmmporg grazie alla sua tranquillità
che nasce dall’incoscienza sembra neanche accorgersi di ciò che
è avvenuto), ma senza una sostanziale modifica nei comportamenti di
Johanna non credo sarà facile.
Queste mie considerazioni non scusano comunque la deplorevole azione di Jill,
che dovrebbe essere il più riflessivo nei comportamenti e nelle azioni
e che invece mi sembra il più esagitato e senza controllo… da
parte di un monaco mi aspettavo un comportamento differente e ormai sono quasi
certo che egli abbia lasciato il monastero troppo presto, senza aver concluso
il suo periodo di apprendimento.
Da tutto ciò è scaturita un altra stranezza: questo mio atteggiamento
da conciliatore e al di sopra delle parti ha fatto sì che gli altri
mi vedessero come una sorta di guida, direi quasi un capo. Mie sono state
le decisioni di partire repentinamente e nessuno si è opposto sebbene
credo qualcuno avesse qualcosa in contrario e mio l’intervento che ha
messo fine alla lite e ai battibecchi… magari è solo un sogno,
ma forse in me c’è qualcosa del leader –forse il sangue
dei Duncan non è così diluito nelle mie vene come sostiene mio
padre- .
P.S.: parlando di cose veramente serie: durante il combattimento mi sono accorto che la mia gamma di incantesimi è insufficiente rispetto alla quantità di possibili imprevisti o contingenze. Mentre i miei compagni erano impegnati nel corpo a corpo solo un paio di incantesimi sono risultati di qualche utilità: il dardo incantato, sul quale posso sempre fare affidamento, e la freccia infuocata. Devo risolvere in fretta questa problematica, ma non ho ancora chiaro come. Speriamo che Mystra mi illumini e mi aiuti a risolvere questo problema.