6
Aprile 2004
Gothika
- Recensione
"Come
ci si può fidare di qualcuno che ti crede pazza?" è questo che si
chiede la protagonista di Gothika ed è questa frase che rende perfettamente
la condizione della psicologa criminale che si ritrova internata
nel carcere dove lavora accusata del feroce assassinio del marito,
fatto del quale non ricorda nulla. Cosa sta succedendo? E' davvero
lei l'assassina o qualcuno la sta usando? Chi è la spettrale bambina
che appare nei suoi sogni? E le strane visioni che ha sono reali
o sono l'effetto dei farmaci che le stanno somministrando? Questi
elementi già basterebbero a cogliere l'ìnteresse dello spettatore
che oltretutto viene "irretito" con un atmosfera cupa e desolante
(ottima l'ambientazione del penitenziario) e una tenzione che "non
molla la presa" per quasi tutto il film. Il regista Mathieu Kassovitz
più volte definito talentuoso o "enfant prodige" del cinema
francese dimostra effettivamente di saper fare il suo lavoro (lungi
da me il ritenermi un esperto) anche se da l'impressione di non
voler troppo uscire dai binari di un genere che ha delle regole
ben precise. Senza abusare di effetti speciali, ma affidandosi ai
trucchi del mestiere riesce ad atterrire lo spettatore; il ritmo
della storia, che riesce per buona parte del film a mantenere suspance
e incertezza, resta sempre serrato e tiene alta l'attenzione dello
spettatore aspettando il momento giusto per fargli fare un bel salto
sulla poltrona. In definitiva questo Gothika risulta un buon prodotto
di genere che sicuramente non brilla per originalità e innovazione,
ma risulta godibile per gli appassionati e, pur non attivando quei
meccanismi per cui certe scene rimangono impresse anche dopo la
fine come succedeva in The Ring, tiene lontana la noia e assicura
un paio d'ore di tensione e qualche brivido.
----
Autore: Pisq - commenta
l'articolo
|