7
Settembre 2004
Segnali
misteriosi dallo spazio
Intercettata
dal radio telescopio di Arecibo un'onda radio 'anomala'.
Secondo alcuni scienziati non si tratta di una sorgente di emissione
naturale. Qualcuno dal cielo ci chiama? Si apre il dibattito mentre
il mondo scientifico si divide 'filoalieni' e scettici
L'impulso
è stato nominato SHGB02+14A e viaggia sulla frequenza di
1420 MhZ. E' la cosa più interessante scoperta dal radio
telescopio di Arecibo in Portorico da quando, nel febbraio 2003,
e' partito il progetto SETI un programma scientifico per scovare
civiltà intelligenti extraterrestri su 200 vaste sezioni
nelle quali è stato diviso l'emisfero celeste.
Nello
sciame di segnali radio, il SHGB02+14A ha solleticato l'interesse
degli esperti. Proviene da 1000 anni luce dalla Terra e la sua potenza
di emissione risulta stabile a differenza degli altri che si perdono
nel rumore di fondo dell'universo.
L'onda
radio proviene da una porzione di cielo dove, almeno fin ora, non
sembrano orbitare galassie. La frequenza di emissione concide con
una delle armoniche principali con cui l'idrogeno assorbe ed emette
energia.
Secondo
i primi studi il messaggio radio non sembra provenire da sorgenti
naturali quanto piuttosto appare costruito artificialmente, evidenziando
(anche se nessuno lo ammette) la presenza di una intelligenza aliena
in grado di allestire un ponte di trasmissione verso l'infinito
in attesa che qualcuno dall'altra parte del cielo intercetti e risponda.
Il
segnale ha la durata di un minuto, troppo poco per poterci lavorare
sopra con accuratezza, ma abbastanza per aprire il dibattito sulla
sua origine e far avanzare suggestive ipotesi che travalicano la
frontiera della fantascienza.
I
più scettici parlano di un'onda radio frutto di un fenomeno
a noi sconosciuto ed estinto, la scia di qualcosa che nel remoto
angolo dell'universo scrutato dal radio telescopio e' successo in
un tempo non parametrabile con le nostre attuali consocenze.
In
fondo un segnale simile, non nella sostanza ma nella forma, fu gia'
intercettato nel 1967 e anche allora si aprì il capitolo
alieni, una breve parentesi romantica prima di capire che dietro
quell'onda radio c'era la scoperta scientifica di un 'Pulsar'.
Ma
questa volta le cose sembrano diverse. Tecnicamente si è
visto che la sorgente ruota con una frequenza tra gli 8 e i 37 hertz
al secondo come se un'improbabile antenna sia piantata su un qualcosa
che gira su un asse molto rapidamente.
Su
questo aspetto la divisione tra gli scienziati si fa evidente. Alcuni
pensano che un'intelligenza in grado di trasmettere un segnale radio
può correggere la deriva dello stesso allineando gli impulsi
con la frequenza di rotazione del pianeta, altri ritengono questa
osservazione secondaria.
In
ogni caso l'oggetto da cui parte l'onda elettromagnetica ruota intorno
al suo asse 40 volte più veloce della rotazione terrestre.
La cosa che sorprende, poi, è la stabilità del segnale
piantato sui 1420 MhZ.
Qualcuno
ha anche ipotizzato che quanto si qui letto altro non è che
un singolare fenomeno di riflessione di un onda che proviene dalla
Terra e che va ad incidere la sua traccia sulla parabola del radio
telescopio quando questo si posiziona su determinate coordinate
che, guarda caso, intercettano una parte di cielo 'vuota'.
Il
segnale in questione è stato ascoltato per tre volte. Poi
più nulla. Troppo poco ma comunque è qualcosa. Adesso
si attende il momento in cui ricomparirà e allora la cosa
si fa interessante.
Nell'attesa
rimangono tutti gli interrogativi del caso, sognando un ET che allungando
il dito cerca di accarezzare il nostro 'orecchio articifiale' per
dire "siamo qui".
(da
www.rai.it)
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Autore: Pisq - commenta
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