8 Dicembre 2004

Donnie Darko - Recensione

Donnie Darko è un ragazzo intelligente e brillante.
Donnie Darko è problematico.
Donnie Darko soffre di sonnambulismo.
Donnie Darko ha un amico immaginario, un mostruoso coniglio di Nome Frank.
Donald Darko, questo è il nome di un ragazzo che vive in un piccola cittadina della provincia americana, ma per tutti è Donnie. Siamo nel 1988, l'america assiste allo scontro elettorale tra Bush e Dukakis mentre la vita nella cittadina di Middlesex scorre tranquilla. Donnie è un ragazzo emotivamente instabile per questo frequenta regolarmente una terapista, ha difficoltà nei rapporti interpersonali e spesso si sveglia lontano da casa senza sapere come ci sia arrivato. Una notte una voce cavernosa lo sveglia e lo attira fuori casa dove incontra un mostruoso coniglio gigante di nome Frank che gli rivela che il mondo finirà esattamente dopo 28 giorni, 6 ore, 42 minuti e 12 secondi. Poco dopo un motore di aereo si schianta sulla casa di Donnie e il ragazzo si salva proprio perchè era fuori. I giorni passano e Donnie Darko continua a vedere strane cose e Frank continua ad apparirgli per guidarlo in atti vandalici apparentemente senza senzo. Intanto si avvicina la fatidica data e il protagonista comincia a pensare che forse il mostruoso coniglio e le altre cose che vede non siano sogni o visioni, ma sprazzi di una realtà alternativa, finestre aperte su di una dimensione parallela che chissà perchè interagiscono con il mondo. I 28 giorni sono quasi passati, Donnie sta cercando faticosamente di dare una sistemata alla sua vita e intanto deve trovare la chiave di lettura del complicato puzzle che si sta formando intorno a lui.

Originale, divertente, coinvolgente, onirico, innovativo, Donnie Darko è tutto questo e molto di più. Pellicola a lungo attesa in Italia, uscì negli States nel 2001 e passò nelle sale quasi in sordina; poi grazie ad un nutrito tam-tam telematico è presto diventato un cult creando in fretta una folta schiera di appassionati. Il ventiseienne regista Richard Kelly, al suo esordio, dimostra una grande abilità stilistica e una notevole maestria alla macchina da presa (bellissima la sequenza nella scuola con accellerazioni e stop che si susseguono), creando uno splendido connubio tra immagini e musica. Donnie Darko è principalmente un film amaro sull'adolescenza con tutte le sue passioni e i suoi problemi contrapposta alla realtà bigotta, ipocrita, noiosa, alienante e falsamente politically correct della provincia americana. Richard Kelly rappresenta perfettamente la realtà creando personaggi a tutto tondo senza appoggiarsi a comodi modelli stereotipati. Inserisce poi questo spaccato di vita reale all'interno di un elegante contesto di science-fiction che, prende spunto dalle teorie dello scenziato Stephen Hawking, per dare vita al libro La Filosofia dei Viaggi nel Tempo, scritto che sembra dare la spiegazione a tutto quello che succede. Fate attenzione però, non è così semplice capire il mondo e la vita di Donnie Darko, le teorie a cui si fa riferimento non danno una chiara interpretazione di quando successo, in modo che, alla luce del sorprendente finale, sembra che tutti i pezzi vadano al loro posto, ma lo spettatore rimarrà fermo davanti allo schermo chiedendosi il significato di ciò che ha visto.
Se vi piace mettervi alla prova, se non avete paura dei finali a libera interpretazione e soprattutto se volete vedere qualcosa di veramente diverso non potete perdere Donnie Darko, un film sul quale vi troverete a ripensare anche nei giorni seguenti per cercare tutte le sfaccettature e riuscire a cogliere e apprezzare sempre nuovi particolari. Buona visione e non dimenticate di tornare qui tra qualche tempo a leggere l'articolo che scriverò sull'interpretazione del film.

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Autore: Pisq
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