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Dicembre 2004
Donnie
Darko - Recensione
Donnie Darko è un ragazzo intelligente e brillante.
Donnie Darko è problematico.
Donnie Darko soffre di sonnambulismo.
Donnie Darko ha un amico immaginario, un mostruoso coniglio di Nome
Frank.
Donald Darko, questo è il nome di un ragazzo che vive in
un piccola cittadina della provincia americana, ma per tutti è
Donnie. Siamo nel 1988, l'america assiste allo scontro elettorale
tra Bush e Dukakis mentre la vita nella cittadina di Middlesex scorre
tranquilla. Donnie è un ragazzo emotivamente instabile per
questo frequenta regolarmente una terapista, ha difficoltà
nei rapporti interpersonali e spesso si sveglia lontano da casa
senza sapere come ci sia arrivato. Una notte una voce cavernosa
lo sveglia e lo attira fuori casa dove incontra un mostruoso coniglio
gigante di nome Frank che gli rivela che il mondo finirà
esattamente dopo 28 giorni, 6 ore, 42 minuti e 12 secondi. Poco
dopo un motore di aereo si schianta sulla casa di Donnie e il ragazzo
si salva proprio perchè era fuori. I giorni passano e Donnie
Darko continua a vedere strane cose e Frank continua ad apparirgli
per guidarlo in atti vandalici apparentemente senza senzo. Intanto
si avvicina la fatidica data e il protagonista comincia a pensare
che forse il mostruoso coniglio e le altre cose che vede non siano
sogni o visioni, ma sprazzi di una realtà alternativa, finestre
aperte su di una dimensione parallela che chissà perchè
interagiscono con il mondo. I 28 giorni sono quasi passati, Donnie
sta cercando faticosamente di dare una sistemata alla sua vita e
intanto deve trovare la chiave di lettura del complicato puzzle
che si sta formando intorno a lui.
Originale, divertente, coinvolgente, onirico, innovativo, Donnie
Darko è tutto questo e molto di più. Pellicola a lungo
attesa in Italia, uscì negli States nel 2001 e passò
nelle sale quasi in sordina; poi grazie ad un nutrito tam-tam telematico
è presto diventato un cult creando in fretta una folta schiera
di appassionati. Il ventiseienne regista Richard
Kelly, al suo esordio, dimostra una grande abilità
stilistica e una notevole maestria alla macchina da presa (bellissima
la sequenza nella scuola con accellerazioni e stop che si susseguono),
creando uno splendido connubio tra immagini e musica. Donnie Darko
è principalmente un film amaro sull'adolescenza con tutte
le sue passioni e i suoi problemi contrapposta alla realtà
bigotta, ipocrita, noiosa, alienante e falsamente politically correct
della provincia americana. Richard Kelly rappresenta perfettamente
la realtà creando personaggi a tutto tondo senza appoggiarsi
a comodi modelli stereotipati. Inserisce poi questo spaccato di
vita reale all'interno di un elegante contesto di science-fiction
che, prende spunto dalle teorie dello scenziato Stephen Hawking,
per dare vita al libro La Filosofia dei Viaggi nel Tempo, scritto
che sembra dare la spiegazione a tutto quello che succede. Fate
attenzione però, non è così semplice capire
il mondo e la vita di Donnie Darko, le teorie a cui si fa riferimento
non danno una chiara interpretazione di quando successo, in modo
che, alla luce del sorprendente finale, sembra che tutti i pezzi
vadano al loro posto, ma lo spettatore rimarrà fermo davanti
allo schermo chiedendosi il significato di ciò che ha visto.
Se vi piace mettervi alla prova, se non avete paura dei finali a
libera interpretazione e soprattutto se volete vedere qualcosa di
veramente diverso non potete perdere Donnie Darko, un film sul quale
vi troverete a ripensare anche nei giorni seguenti per cercare tutte
le sfaccettature e riuscire a cogliere e apprezzare sempre nuovi
particolari. Buona visione e non dimenticate di tornare qui tra
qualche tempo a leggere l'articolo che scriverò sull'interpretazione
del film.
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Autore: Pisq - commenta
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