9 Maggio 2004

Le Crociate - Recensione

C'è il contesto storico cavalleresco, c'è il fascino della Terra Santa, ci sono tanti attori di peso, c'è il supporto della grande produzione e soprattutto c'è sir Ridley Scott; come può fallire un progetto del genere? E in effetti non fallisce; il segreto è non andare al cinema aspettandosi di vedere un nuovo capitolo de Il Gladiatore e non cadere nella trappola propagandistica delle dichiarazioni su presunte scene di battaglia migliori di quelle del Signore degli Anelli. Liberati dai possibili condizionamenti ci ritroveremo davanti ad un film affascinante, coinvolgente, emozionante. Ridley Scott dimostra ancora una volta grande tecnica stilistica in una regia che ci regala l'atmosfera cupa del medioevo, adornata di imponenti scenografie e animata da scene di battaglia di forte impatto.

Le Crociate (in origine Kingdom of Heaven) è la storia di Baliano un giovane maniscalco la cui fede viene pesantemente minata quando un crudele destino lo priva contemporaneamente del figlio e della moglie. Il giovane ha la possibilità di rifarsi una vita e di ritrovare uno scopo quando bussa alla sua porta il nobile cavaliere Goffredo di Ibelin che gli rivela di essere suo padre e gli propone di seguire le sue orme alla difesa di Gerusalemme. Baliano così si ritrova cavaliere e erede di un titolo nobiliare e con il nuovo fine di dimostrare di essere cavaliere nel cuore e non solo nel nome. Il suo compito si complica quando l'equilibrio di pace raggiunto grazie alla saggezza di Re Baldovino IV di Gerusalemme e Saladino Re dei Saraceni si spezza alla morte del re cristiano, che viene sostituito da personaggi che manipolano la fede religiosa per i propri scopi.

Regia impeccabile, come si diceva, coadiuvata da affascinanti musiche dal sapore epico, ci assicurano 2 ore e mezza circa di sano intrattenimento e coinvolgimento emotivo (anche se non ai livelli de Il Gladiatore). Se si vuole cercare un difetto forse sta nella sceneggiatura che crea una storia forse un po' sbrigativa in alcuni frangenti e dialoghi che sanno un po' di "già sentito". Buona anche la prova di Orlando Bloom che, bollato un po' troppo in fretta di scarsa maturità, si trova con il non facile compito di reggere sulle sue spalle il peso di un filmone epico contornato da carismatici attori del calibro di Liam Neeson, Jeremy Irons, David Thewlis che minacciano in ogni momento di rubargli la scena. E tutto sommato se la cava bene, dimostrando notevole volontà (ora è il momento di provare un ruolo diverso). Parlando di grandi attori non possiamo dimenticare Edward Norton che interpreta Re Baldovino IV, anche se purtroppo noi italiani possiamo apprezzarne solo il doppiaggio visto che per tutto il tempo il re indossa una maschera per celare la deformità imposta dalla lebbra.

Finisco col sottolineare quanto siano assurde le polemiche che ci sono state sulla presunta inopportunità dei temi trattati nel film in questo delicato periodo storico. Se qualcosa traspare da Le Crociate sono soltanto i punti in comune tra le religioni cristiana e musulmana e quanto può essere facile trovare un accordo se gli uomini che le guidano sono intelligenti e tolleranti (belle le figure di Baldovino e Saladino che sanno mettere da parte i rigidi dettami della propria religione per trovare un'apertura che accontenti tutti).

In definitiva mi sento di consigliare questo film: un insieme di gesta eroiche e epiche prodezze, personaggi carismatici e abili guerrieri, luoghi esotici e grandi battaglie, il tutto confezionato in una cornice di alto livello stilistico. Con una sceneggiatura un po' più corposa la prossima Notte degli Oscar sarebbe stata un "film già visto".

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Autore: Pisq
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