19
Agosto 2005
Guida
Galattica per Autostoppisti - Recensione
Se
doveste trovarvi a girare in autostop per la galassia, ricordatevi
la regola fondamentale: Niente Panico!
Già perchè trovandovi a bordo di una nave spaziale
con Motore ad Improbabilità Infinita vi potreste ritrovare
trasformati in un divano o in una bambola di lana, oppure qualcuno
potrebbe minacciarvi con un'Arma a Punto di Vista o offrirvi un
Gotto Esplosivo Pangalattico; capisco che un po' di ansia potrebbe
prendervi. Quel che dovete fare è molto semplice, basta che
afferriate la vostra Guida Galattica
per Autostoppisti e avrete tutte le risposte che
vi servono a portata di mano (scoprirete ad esempio che l'oggetto
più utile che potete portarvi in un viaggio interstellare
è un asciugamano). Questo è il segreto del successo
del pratico volume che appunto porta impresso, a bella vista sulla
copertina, il rassicurante motto "Don't Panic".
Ma
cerchiamo di andare in ordine (ammetto che parlando di Guida
Galattica per Autostoppisti si è fortemente tentati
ad essere un po' fracassoni) e raccontiamo la storia. Arthur Dent,
un tipico uomo medio inglese, si sveglia una mattina e scopre che
la sua casa sta per essere demolita per far posto ad un'autostrada.
Ad Arthur ovviamente sembra una notizia sconvolgente, ma si ricrederà
presto quando il suo miglior amico Ford Prefect gli rivelerà
di essere in realtà un extraterrestre e che la Terra sta
per subire la stessa tragica fine della sua casa, verrà distrutta
per far posto ad un'autostrada intergalattica. L'unica speranza
di salvezza per i due amici è quella di sfoderare il pollice
e chiedere un passaggio alla prima astronave. Da quel momento Arthur
Dent si ritroverà in un mondo strabiliante, pieno di sorprese
e strane creature: incontrerà i Vogon disgustose creature
burocrati fino al midollo e con il brutto vizio di improvvisarsi
poeti; conoscerà Zaphod Beeblebrox, presidente della galassia,
una specie di rock star che ha pensato bene di farsi installare
una seconda testa per compensare ad una sconveniente mancanza di
cellule cerebrali per scoprire che comunque due teste non bastano;
e verrà coinvolto nella ricerca della Domanda Fondamentale,
quella che spiega la vita, l'Universo e tutto quanto, sì
certo la domanda, perchè la risposta si conosce già
ed è 42. E queste sono solo una minima parte delle stranezze
e delle avventure racchiuse in questo strabiliante film, nato al
principio da una trasmissione radiofonica in seguito condensata
in un romanzo nell'ormai lontano 1979. Il creatore di quella che
poi diventò una saga fu Douglas
Adams che, consapevole del valore avveneristico,
ironico e spettacolare dei suoi scritti, tentò per molto
tempo di portarli sul grande schermo finchè scomparve prematuramente
nel 2002 quando era già impegnato nella seconda stesura della
sceneggiatura.
Finalmente
oggi il suo sogno si realizza e grazie al lavoro del regista Garth
Jennings i numerosissimi fans del romanzo possono
godersi al cinema la Guida Galattica per Autostoppisti. Il risultato
è del tutto soddisfacente, il film è una divertente
commedia fantascientifica che intrattiene e diverte, senza mai scadere
nel volgare o nello stupido, anzi facendo della comicità
intelligente la spina dorsale attorno alla quale si svolge tutta
la storia. Apprezzabile anche l'estetica con effetti digitali dosati
e sapientemente integrati a quelli "fisici". Insomma se
volete passare un paio d'ore di sano intrattenimento e siete persone
che amano fantascienza, fantasia e ironia, vi consiglio caldamente
questo film. Mi ritaglio infine uno spazio per citare uno dei personaggi
più simpatici e adorabili che ricordi: Marvin, robot avveneristico
con un super cervellone elettronico, ma con lo sconveniene difetto
di essere un maniaco depressivo.
Per
farla breve smettetela di crucciarvi per questa estate piovosa e
correte al cinema a godervi un bel viaggio nella galassia. Addio
e grazie per tutto il pesce!
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Autore: Pisq - commenta
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