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Febbraio 2006
Le
Cronache di Narnia: Il Leone, La Strega e L'Armadio - Recensione
Diciamolo
subito: Il Leone, La Strega e L'Armadio
non è Il Signore degli Anelli,
Narnia non è la Terra di Mezzo e probabilmente Andrew
Adamson non è Peter
Jackson. Fatte le dovute premesse così da
fugare fin troppo facili quanto inutili confronti (troppo distanti
come intenti e come target i modelli originali), possiamo dire che
l'ultima grande produzione fantasy giunta sul grande schermo non
fallisce.
La
storia è ormai nota: quattro bambini, per essere protetti
dai bombardamenti della Londra della seconda guerra mondiale, vengono
ospitati nella casa in campagna di un anziano professore. I bambini,
giocando a nascondino, scoprono un armadio incantato che non è
altro che un portale magico per il fantastico mondo di Narnia, una
terra dove vivono fauni, centauri, nani, animali parlanti e tutte
le creature del fantasy classico. Presto i quattro ragazzi scoprono
che il mondo di Narnia è minacciato dall'inverno senza fine
portato dalla Strega Bianca e che l'unica speranza di salvezza è
solo nelle loro mani.
Adamson
porta sullo schermo un mondo affascinante e brulicante di creature
ben realizzate e perfettamente credibili (interessante vedere come
gli animali seppur parlanti mantengono sempre la loro fisicità
e il loro atteggiamento di animali). La prima parte del film è
più lenta e cadenzata, viene presentato il contesto storico
(molto bene) e il carattere dei quattro protagonisti. La storia
poi aumenta di intensità trascinandoci nel cuore di Narnia
e facendoci conoscere tutti i suoi abitanti in una vorticosa catena
di eventi che ci porta fino alla battaglia finale.
Le scenografie sono imponenti, le musiche buone, gli effetti visivi
convincenti, tutto sembra funzionare. Anche gli attori non deludono
in particolare Tilda Swinton
da vita ad una gelida quanto affascinante Strega Bianca e la piccola
Georgie Henley è
sorprendente nel ruolo di Lucy la più giovane dei quattro
fratelli.
Se vogliamo andare a cercare dei difetti possiamo trovarli in primo
luogo nella scelta (a mio parere) sciagurata di far doppiare Aslan
ad Omar Sharif. In
secondo luogo nella produzione Disney
che, come da tradizione, realizza un film per le famiglie rifuggendo
quindi da atmosfere cupe e da scene cruente (basti dire che nella
grande battaglia finale non si vede praticamente una goccia di sangue).
Il
Leone, La Strega e L'Armadio nelle intenzioni dello scrittore C.S.
Lewis doveva essere una favola in grado di trasportare
chi la leggesse in un mondo straordinario lontano da quello che
conosciamo. Il film che è stato tratto dalle pagine dell'autore
inglese raggiunge lo stesso obiettivo e quando, dopo due ore e venti
l'armadio si richiude, come se fossimo realmente stati a Narnia,
ci sembra che sia passato soltanto un momento.
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Autore: Pisq - commenta
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