4 Febbraio 2006

Le Cronache di Narnia: Il Leone, La Strega e L'Armadio - Recensione

Diciamolo subito: Il Leone, La Strega e L'Armadio non è Il Signore degli Anelli, Narnia non è la Terra di Mezzo e probabilmente Andrew Adamson non è Peter Jackson. Fatte le dovute premesse così da fugare fin troppo facili quanto inutili confronti (troppo distanti come intenti e come target i modelli originali), possiamo dire che l'ultima grande produzione fantasy giunta sul grande schermo non fallisce.

La storia è ormai nota: quattro bambini, per essere protetti dai bombardamenti della Londra della seconda guerra mondiale, vengono ospitati nella casa in campagna di un anziano professore. I bambini, giocando a nascondino, scoprono un armadio incantato che non è altro che un portale magico per il fantastico mondo di Narnia, una terra dove vivono fauni, centauri, nani, animali parlanti e tutte le creature del fantasy classico. Presto i quattro ragazzi scoprono che il mondo di Narnia è minacciato dall'inverno senza fine portato dalla Strega Bianca e che l'unica speranza di salvezza è solo nelle loro mani.

Adamson porta sullo schermo un mondo affascinante e brulicante di creature ben realizzate e perfettamente credibili (interessante vedere come gli animali seppur parlanti mantengono sempre la loro fisicità e il loro atteggiamento di animali). La prima parte del film è più lenta e cadenzata, viene presentato il contesto storico (molto bene) e il carattere dei quattro protagonisti. La storia poi aumenta di intensità trascinandoci nel cuore di Narnia e facendoci conoscere tutti i suoi abitanti in una vorticosa catena di eventi che ci porta fino alla battaglia finale.
Le scenografie sono imponenti, le musiche buone, gli effetti visivi convincenti, tutto sembra funzionare. Anche gli attori non deludono in particolare Tilda Swinton da vita ad una gelida quanto affascinante Strega Bianca e la piccola Georgie Henley è sorprendente nel ruolo di Lucy la più giovane dei quattro fratelli.
Se vogliamo andare a cercare dei difetti possiamo trovarli in primo luogo nella scelta (a mio parere) sciagurata di far doppiare Aslan ad Omar Sharif. In secondo luogo nella produzione Disney che, come da tradizione, realizza un film per le famiglie rifuggendo quindi da atmosfere cupe e da scene cruente (basti dire che nella grande battaglia finale non si vede praticamente una goccia di sangue).

Il Leone, La Strega e L'Armadio nelle intenzioni dello scrittore C.S. Lewis doveva essere una favola in grado di trasportare chi la leggesse in un mondo straordinario lontano da quello che conosciamo. Il film che è stato tratto dalle pagine dell'autore inglese raggiunge lo stesso obiettivo e quando, dopo due ore e venti l'armadio si richiude, come se fossimo realmente stati a Narnia, ci sembra che sia passato soltanto un momento.

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Autore: Pisq
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