10
Febbraio 2006
Si
avvicina Il Codice Da Vinci
“Per
proteggere un segreto, a volte basta chiedere a chi lo custodisce
di non rivelarlo. Ma se il segreto può far crollare 2.000
anni di dogmi consolidati, bisogna mettere a tacere i suoi depositari.
Costasse anche la loro vita”
Per Il Codice da Vinci,
il regista Ron
Howard, lasciati da tempo i panni (e non solo quelli…)
di Richie in Happy Days, ha riunito un cast stellare con
attori quali Tom Hanks,
nel ruolo di Robert Langdon, Audrey
Tautou in quello di Sophie Neveu, Ian
McKellen (Sir Leigh Teabing), Paul
Bettany (il fanatico monaco albino Silas), Jean
Reno (il capitano della polizia francese Bezu Fache)
e Alfred Molina (il
vescovo Manuel Aringarosa).
Il romanzo di Dan Brown,
che ha venduto più di 40 milioni di copie in tutto il mondo,
fin dal suo apparire fu un caso. Nonostante l’autore
abbia sempre sostenuto trattarsi di un’opera
di finzione, alcune istituzioni religiose cattoliche, quali l’Opus
Dei, si sentirono direttamente attaccate o trattate
in modo inadeguato. La chiesa cattolica ha già ampiamente
condannato il libro, considerandolo ‘spazzatura’, o
contestandolo punto per punto, demolendolo teologicamente.
Il motivo principale delle contestazioni è la teoria secondo
cui Gesù Cristo avrebbe sposato
Maria Maddalena e da questa avrebbe
avuto un figlio. A tal proposito, pare che la Sony
Pictures, produttrice del film, abbia consultato
esperti in cristianesimo e cattolicesimo per avere consigli sulle
modifiche da apportare al plot del film in modo da non offendere
i fedeli, ed è stata accolta
la richiesta di specificare nei credits che si tratta di un’opera
di fantasia. La Sony avrebbe scelto una via ‘più
soft’ (e per ora segreta), rendendo meno esplicita la teoria
dei discendenti di Gesù e evitando di menzionare l’Opus
Dei.
Il romanzo di Dan Brown aveva tutte
le qualità per intrigare un lettore: l’intreccio è
avvincente, il ritmo del narrare sostenuto, anche se Brown difetta
nella caratterizzazione dei suoi personaggi, a partire proprio da
Robert Langdon (di cui è chiara ispirazione all’Harrison
Ford di Indiana Jones). Se poi aggiungiamo i complotti, le antiche
sette e i segreti legati ai Templari e al Sacro Graal, indizi storici,
vangeli apocrifi e opere d’arte, mescolati al thriller, Brown
ha trovato nel suo Codice la formula
di un successo editoriale più che sicuro. E pazienza per
le forzature a volte eccessive.
La vicenda inizia a Parigi, nella Grande Galleria del Museo del
Louvre: l’omicidio spettacolare dell’anziano curatore
del Museo, Jacques Saunière, spezza la tranquillità
del luogo. Tutti gli indizi fanno pensare a una setta religiosa,
decisa a non fermarsi di fronte a nulla, pur di difendere una verità.
Lo stimato studioso di simbologia religiosa e accademico di Harvard,
Robert Langdon, casualmente in Francia per via di una conferenza,
riceve una misteriosa quanto urgente telefonata notturna. Il capitano
della polizia francese Bezu Fache convoca Langdon al Louvre:
il cadavere di Saunière, disposto come l’uomo Vitruviano,
il famoso disegno di Leonardo da Vinci, ha scritti accanto alcuni
numeri, poche parole e un nome: Robert Langdon. Per lo studioso
nulla sarà come prima, coinvolto in un’investigazione
senza respiro che lo porterà dalla Francia all’Inghilterra,
insieme a un’attraente criptologa, Sophie Neveu, nipote di
Jack Saunière.
Curiosità
-
Ron Howard e Akiva Goldsman,
regista e sceneggiatore, entrambi premi Oscar per A Beautiful
Mind, con Il Codice da Vinci sono tornati a lavorare insieme.
-
Le riprese del film, forte di un budget superiore ai 125 milioni
di dollari, cominciate il 30 giugno a Parigi, sono terminate
il 19 ottobre in Inghilterra.
-
Nulla da fare invece per le riprese a Londra
nell’abbazia di Westminster:
il rifiuto fu motivato dal fatto che il romanzo è “teologicamente
senza fondamento”. Al posto di Westminster, si dovette
optare per la cattedrale di Lincoln,
cittadina dell’Inghilterra orientale.
-
Per permettere le riprese, le porte del Louvre sono state aperte
alla troupe grazie ad un permesso speciale del ministero della
cultura francese. Come fonte di ispirazione, Howard si è
basato sulla rilettura di classici della cinematografia, come
L’Esorcista, Rosemary’s Baby,
o di capolavori di azione e dialoghi
quali Tutti gli uomini del Presidente.
-
Joel Surnow, il
creatore della serie televisiva 24, aveva messo gli
occhi sul libro di Brown, con l’intenzione di utilizzarlo
per realizzare la terza stagione del serial. Fu Dan Brown a
dire “no”: il suo libro non poteva ridursi a un
adattamento televisivo. Mesi dopo la Sony Pictures sborsò
6 milioni di dollari per il libro e ingaggiò Brian Grazer
come produttore. Il nostro Dan scese a compromessi.
-
Nel dicembre 2004 il regista Ron Howard e il produttore Brian
Grazer si trovavano a Parigi per il casting
delle attrici. Furono chiamati all’Eliseo,
il palazzo presidenziale, per ricevere il personale benvenuto
da parte del capo di Stato. “Pensavamo che si trattasse
di un ricevimento di soli cinque minuti, come quando si va in
visita allo Studio Ovale, per una foto e una stretta di mani”,
ha riferito Grazer.
-
Chirac avrebbe
chiesto ad Howard se, a suo avviso, l’attore francese
Jean Reno avesse meritato di essere “pagato un po’
meglio”. Howard dichiarò successivamente: “il
contratto era già stato siglato”.
-
Per il ruolo di Sophie Neveu, poi è stato affidato a
Audrey Tautou erano state considerate Julie
Delpy, Kate Beckinsale,
Sophie Marceau,
Virginie Ledoyen,
Linda Hardy.
Secondo il settimanale Newsweek,
il presidente francese Jacques Chirac tentò addirittura
di raccomandare la migliore amica di sua figlia Claude per questo
ruolo.
-
Per il ruolo di Robert Langdon de Il codice Da Vinci, poi affidato
a Tom Hanks, inizialmente si era pensato a Russell
Crowe, mentre pare che Ron Howard avrebbe fortemente
voluto l’attore Bill Paxton
(protagonista in Vertical Limits ed altra roba tra
cui… Spy Kids…).
Per
quanto concerne l’anteprima mondiale del film, si era parlato
di varie ipotesi, l'ultima delle quali era stata quella di proiettarlo
direttamente al Louvre, uno dei suoi set, sicuramente il più
prestigioso. Ora la prima ufficiale del film Il Codice da Vinci
ha trovato una sua collocazione più "istituzionale":
sarà infatti la pellicola che aprirà le danze al
prossimo Festival di Cannes,
il 17 maggio prossimo. Contemporaneamente il film uscirà
anche nelle sale francesi, una forma simbolica di ringraziamento
per la Francia, e due giorni dopo sarà nelle sale del resto
del mondo. Boicottagi permettendo. Il film infatti è già
stato accompagnato da polemiche e da un acceso ostruzionismo da
parte delle autorità religiose e da alcune comunità
e potrebbe ancora trovare sul suo cammino delle forti ostilità.
L'Opus Dei (di nuovo loro… ) si è riservata il diritto
di adire a vie legali per una supposta diffamazione che sarebbe
operata all'interno della trama che, lo ricordiamo, verte sulla
"dimenticanza" del supposto ruolo di Maria Maddalena
quale autentica sposa del Cristo e ipotetica madre dei suoi figli,
l'esistenza dei quali sarebbe stata oscurata nel corso dei secoli,
diventando il segreto meglio custodito della storia.
L’uscita nelle sale italiane è prevista per il 19
maggio 2006.
Dal 19 di aprile io sarò in sala ad attendere la proiezione.
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Autore: Vlad - commenta
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