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Marzo 2006
V
per Vendetta - Recensione
"Ricorda per sempre il cinque novembre, il giorno della congiura
delle polveri contro il parlamento. Non vedo perché, di questo
complotto, nel tempo, il ricordo andrebbe interrotto"
Ambientato
nel paesaggio futuristico di una Gran Bretagna totalitaria, V
per Vendetta racconta la storia di una giovane donna
di nome Evey, che viene salvata da un uomo mascherato conosciuto
solo come V (mmmh… già mi viene da citarlo per appropriazione
indebita di iniziale…). Estremamente complicato, nello stesso
tempo brillante e tenero, V è un intellettuale che ha dedicato
la vita alla liberazione dei suoi concittadini da coloro che li
hanno terrorizzati e sottomessi. Ma è anche un uomo solitario
e violento, spinto dal desiderio di vendetta. Per cercare di liberare
gli inglesi dalla corruzione e dalla crudeltà che avvelena
il loro governo, V parla apertamente della tirannia dei leaders
e incita i cittadini a unirsi a lui all’ombra del Parlamento
il 5 novembre, il Guy Fawkes Day
(1). In ricordo di quel giorno e di quella
ribellione, V giura di portare a termine il 5 novembre il complotto
che portò alla morte di Fawkes : sarà lui a far saltare
in aria il Parlamento. Quando Evey scopre la verità sul misterioso
passato di V, scopre anche la verità su se stessa, e diventa
sua alleata nel momento di scatenare una rivoluzione che ha l’obiettivo
di ristabilire la libertà e la giustizia in una società
crudele e corrotta.
La Warner Bros Pictures
in associazione con Virtual Studios presenta V per Vendetta in associazione
pure con Anarchos Productions Inc.
(e quanti ne sono…). James McTeigue
dirige Natalie Portman,
Hugo Weaving, Stephen
Rea e John Hurt.
Il film è prodotto da Joel
Silver, Grant Hill,
Andy Wachowski e
Larry Wachowski,
da una sceneggiatura dei Wachowski
Broters (qualcuno
se li ricorda?), tratta dal romanzo grafico pubblicato
da Vertigo/DC Comics.
Il produttore esecutivo è Benjamin
Waisbren. Il direttore della fotografia è
Adrian Biddle, B.S.C.,
lo scenografo Owen Paterson,
al montaggio Martin Walsh,
A.C.E., le musiche
sono composte da Dario Marianelli.
V per Vendetta è una coproduzione Gran Bretagna-Germania.
La
storia
Il regista James McTeigue definisce "V per Vendetta"
soprattutto un thriller politico, con un personaggio dark e complicato
al centro. "V per Vendetta" mette in guardia contro
i pericoli della corruzione, del controllo, della manipolazione
e della repressione, ma affronta anche il tema dell’estremismo,
che sia un governo ad abusare del proprio potere o un individuo
a farsi giustizia da sé. "V per Vendetta" è
un film con molte sfaccettature", dice il produttore Joel
Silver, la cui carriera comprende la trilogia "The Matrix"
e la serie "Arma letale", oltre a "Die Hard-Trappola
di cristallo" e "Predator". "Può
essere visto come un film d’azione, oppure il pubblico può
andare a fondo dei problemi che solleva, sulla responsabilità
individuale nell’affidare il potere a un governo, e i mezzi
necessari o accettabili per porre fine alla tirannia. Affronta una
serie di questioni interessanti, ma non fornisce nessuna facile
risposta". Il film è tratto dall’omonimo romanzo
grafico apparso nel 1981 su "Warrior", un mensile di
fumetti diventato rapidamente un cult. Creato da Alan Moore e David
Lloyd, è uscito con 26 numeri prima che la pubblicazione
cessasse, lasciando gli appassionati a metà racconto. Dopo
un’interruzione di 5 anni, Moore e Lloyd hanno completato
V per Vendetta nel 1989, con la DC, che l’ha fatto uscire
come romanzo grafico.
Il
racconto è ambientato in un futuro molto prossimo, in una
Londra facilmente riconoscibile. Moore e Lloyd sono stati influenzati
dal periodo in cui vivevano. Dal punto di vista tematico, la serie
di Moore e Lloyd analizza motivi politici e etici di grande rilievo
nel mondo attuale.
Gli scrittori/registi Andy e Larry Wachowski, le menti che stanno
dietro la rivoluzionaria trilogia di "The Matrix", erano
fan del lavoro originale di Moore e Lloyd e hanno scritto un adattamento
cinematografico del romanzo grafico alla metà degli anni
’90, prima di imbarcarsi nell’avventura di girare i
tre episodi. Durante la post produzione del secondo e terzo episodio,
i Wachowski hanno riletto lo script di "Vendetta" e
l’hanno passato al loro primo aiuto regista, James McTeigue,
con cui avevano lavorato per "The Matrix". McTeigue
aveva diretto spot pubblicitari e voleva passare alla regia cinematografica.
C’è un aspetto destabilizzante nell’uso di V
della maschera di Guy Fawkes. "La maschera di Guy Fawkes ha
un aspetto strano a causa del sorriso", dice Lloyd. "Rende
il personaggio bizzarro e minaccioso nello stesso tempo, l’ultima
cosa che ti aspetti da qualcuno che sta per ucciderti è che
abbia un sorriso sulla faccia". In "V per Vendetta",
l’uomo che si nasconde dietro la maschera ghignante è
l’attore Hugo Weaving (sarebbe potuto esser tranquillamente
anche Alvaro Vitali…), che abbiamo visto nel ruolo dell’agente
Smith nella trilogia di "The Matrix" e in quello di
Elrond nei tre episodi de "Il Signore degli anelli".
"V vuole portare avanti quello che Guy Fawkes e i cospiratori
del 5 novembre non sono stati capaci di fare", dice Weaving.
"Vuole far saltare in aria il Parlamento perché crede,
come credevano loro, che sia il simbolo della tirannia".
V si considera destinato a rovesciare un sistema che considera crudele
e ingiusto. Nel tentativo di liberare il popolo inglese da un governo
fascista, V considera una missione vendicarsi di chi l’ha
imprigionato e torturato e così crea un mostro. Uno ad uno
elimina sistematicamente i suoi nemici, lasciando ogni volta sulla
scena del delitto una rosa scarlatta come firma.
Profondamente
legato alle sue convinzion e spinto dalla sete di vendetta, V lotta
per la dignità e la libertà in una Inghilterra fascista.
Il che richiede acume, coraggio, spacconeria, un po’ di estremismo
e un tocco di follia. Poiché la sua performance avviene dietro
una maschera immobile, che lo lascia privo di espressioni facciali
che sono fondamentali per un attore, Weaving ha dovuto trovare altre
strade per umanizzare e dar vita a V. L’uso di V della maschera
di Guy Fawkes è un elemento sia pratico che simbolico della
storia. Indossa la maschera per nascondere le cicatrici e la sua
identità e così si trasforma in qualcosa di più
di un’uomo con un’idea rivoluzionaria, diventa l’idea
stessa. Sottolinea la convinzione di V che un uomo può essere
sconfitto, ma che le idee conservano il loro potere per sempre.
La maschera di V è anche in antitesi con le maschere ‘metaforiche’
indossate dai suoi concittadini, che hanno rinunciato alla propria
identità per conformarsi e evitare di essere perseguitati
dal governo.
"Nel
film V è più un’idea che una persona",
dice Natalie Portman, che interpreta il ruolo di Evey, la giovane
donna che riscopre il suo attivismo grazie a V. "Uno dei motivi
che lo rendono invincibile è che si può uccidere un
uomo, ma non un’idea. E V incarna la verità, la resistenza
e l’individualismo. Ma il desiderio di vendetta macchia il
suo idealismo politico".
Evey
è rimasta orfana in tenera età, perché i suoi
genitori sono stati uccisi per aver osato pronunciarsi contro il
regime che opprimeva il paese. Diventati attivisti dopo la morte
del figlio, ucciso per motivi politici, i genitori di Evey hanno
anteposto i loro ideali alla figlia. "Lei ne sa qualcosa di
attivismo politico, i suoi genitori sono morti e l’hanno lasciata
sola, quindi cerca di non farsi notare", dice Portman. "Vive
nella paura". Fino a che una notte il destino fa irrompere
V nella sua vita. Mentre controllano le strade durante il coprifuoco,
gli agenti sotto copertura della polizia segreta trovano Evey in
un vicolo, mentre sta andando a casa di un amico. Con solo uno spray
al peperoncino come difesa, la ragazza diventa vittima della crudeltà
del loro uso distorto della discrezionalità giudiziaria.
Ma prima che l’incontro assuma toni brutali, appare un misterioso
uomo mascherato che salva la dignità e la vita di Evey. E
questo incontro fortuito risveglia la coscienza politica della ragazza.
Di fronte alla tortura e all’isolamento la coscienza politica
di Evey si risveglia. "In prigione impara a affrontare la
paura e superare la paura è importante per la sua integrità",
dice Portman, che si è dovuta rasare il capo davanti alla
macchina da presa per la sequenza in cui gli aguzzini scoprono la
sua identità. L’ispettore capo Finch è l’investigatore
che cerca di interrompere la catena di omicidi di V e impedirgli
di mantenere la promessa di distruggere il Parlamento il 5 novembre.
All’inizio delle indagini sull’assassinio di molti eminenti
uomini politici, Finch ha come unico obiettivo quello di catturare
il terrorista e la sua complice, Evey. Nel corso della sua inchiesta,
Finch scopre i dettagli della storia di V e i terribili segreti
di stato nascosti dal governo di cui è servitore e le sue
convinzioni entrano in crisi. Inizia a dubitare di quello che ha
accettato per tanto tempo e non accetta più che lo stato
calpesti i diritti e la libertà del suo popolo. Interpretato
dall’attore Stephen Rea, Finch accompagna il pubblico alla
scoperta di prove che suggeriscono la responsabilità del
governo inglese in atti criminali. "E’ un aspetto molto
interessante che il cacciatore si interessi così della sua
preda", dice Rea del suo personaggio. Il Cancelliere Sutler,
il malvagio responsabile del regime totalitario inglese, è
interpretato da John Hurt, candidato due volte all’Oscar per
"Fuga di mezzanotte" e "The Elephant Man".
Sutler usa la paura come strumento di governo e si assicura la sottomissione
dei cittadini intimidendoli con la polizia segreta, una sorveglianza
continua e la minaccia di imminenti e apocalittici pericoli. Censura,
propaganda e abolizione della libertà di parola sono all’ordine
del giorno e l’eliminazione degli oppositori qualcosa di inevitabile.
"Sutler rappresenta una società che crede che un regime
fascista sia il migliore per governare un paese", dice Hurt.
"Non fare domande, lascia che ci pensi il Partito e, soprattutto,
non criticare la nostra autorità".
Curiosità
-
Paterson e la costumista Sammy Sheldon hanno usato una gamma di
toni grigi per sottolineare la cappa che opprime la città
e i cittadini. "In questo ambiente, la scelta è limitata",
dice l’arredatore Peter Walpole. "Puoi comprare una
macchina o una scatola di fagioli, ma è disponibile una
sola marca. E questo si riflette nello studio televisivo ad esempio.
Tutti i monitor sono della stessa marca, esattamente come le scrivanie
e le sedie".
-
Il film è stato girato soprattutto in teatro e in interni,
per sottolineare il tono di ansia e alienazione della storia.
"Volevamo comunicare un senso di claustrofobia, quindi il
film è volutamente girato in interni", spiega McTeigue.
-
Le riprese sono iniziate nel marzo del 2005 nei Babelsberg Studios
di Potsdam, in Germania. Con vicino Berlino per una serie di locations,
la produzione ha passato dieci settimane in quei teatri, prima
di trasferirsi a Londra per alcune settimane.
-
Paterson si è occupato della progettazione e della costruzione
di 89 set solo per il segmento di produzione a Babelsberg, compresa
la torre della televisione, che ospita il British Television Network
controllato dal governo, la Victoria Station, una vecchia fermata
della metropolitana che il governo ha sbarrato anni prima, e un’altra
sezione della metropolitana che V requisisce quando deve far saltare
in aria il Parlamento.
-
Il nascondiglio è anche una sorta di museo, con le sue
collezioni di film, dischi, libri di filosofia e arte, tutti banditi
dal Ministero del materiale riprovevole.
-
LA "CHICCA" IMAX. "V per Vendetta" uscirà
nei cinema IMAX in tutto il mondo, oltre che nei normali cinema,
il 17 marzo 2006. Il film è stato rimasterizzato digitalmente
raggiungendo la qualità straordinaria di suono e immagine
della IMAX Experience, con la tecnologia IMAX DMR (ri-masterizzazione
digitale). "V per Vendetta" è il quinto film
di Warner Bros. Pictures in IMAX DMR del 2006 e la tredicesima
collaborazione DMR tra IMAX e Warner Bros. dal 2002.
La
critica
Nonostante il cast sia di buon livello, non sempre la sceneggiatura
risponde alle più elementari regole di coerenza interna,
privilegiando l'aspetto visivo a scapito della consequenzialità
logica, come nella sequenza dell'esercito di maschere. Il tema è
invece importante perché mostra quali siano le conseguenze
quando un popolo decide di barattare la propria libertà ed
i propri diritti in cambio di un presunto senso di sicurezza. Quindi
si tratta di una questione di così viva attualità
da far risultare ridondanti gli espliciti riferimenti alla realtà
politica mondiale di oggi, con particolare riferimento alla politica
statunitense, ai neo-con e a termini come "rendition"
e "collateral". Pare che i fratelli Wachowski abbiano
deciso di non inserire la sequenza in cui Deitrich, per poter indagare
su "V" in maniera intuitiva ricorre all'LSD. Forse una
decisione forzata. Si trattava in fondo dell'uso eversivo di una
sostanza psicotropa per trovare un terrorista che sta minando le
basi della società, e quindi Deitrich viene a collocarsi
in una linea d'ombra che porterà ad una trasformazione del
personaggio stesso. Si potrebbe parlare a lungo su come la sceneggiatura
ed i dialoghi dei fratelli Wachowski abbiano buchi piuttosto grandi.
Ma basterà dire che Alan Moore, come già accaduto
con la leggenda degli uomini.
Secondo
il Vostro Vlad, si tratta di un film tutto sommato godibile, ma
a tratti ambizioso, fin troppo. Non sempre facilmente seguibile,
questo film presenta delle incoerenze a volte eccessive, figlie
probalbilmente della conversione cinematografica del fumetto. Mi
sento di consigliarlo in fondo, a meno che non siate tra quelli
che hanno il vezzo di criticare e smontare tutti i film. Persino
quelli di ispirazione fantasy.
Note
(1) Alcuni secoli fa in Inghilterra fu organizzato un complotto
contro il re e un certo Guy Fawkes ebbe l'incarico di far saltare
il bellissimo palazzo in cui ancor oggi si riunisce il governo inglese.
Di nascosto, notte dopo notte, Guy Fawkes si introduceva furtivamente
nei sotterranei del palazzo ammassandovi esplosivo. Quando ne ebbe
messo il quantitativo necessario, preparò una lunga miccia
che, accesa, avrebbe dovuto mandare in briciole l'intero palazzo
e con lui tutti i membri del Parlamento riuniti per un'importante
discussione. Qualcuno, però, fece la spia alle autorità
e Guy Fawkes fu catturato prima di poter accendere il fiammifero
fatale! "Sono innocente!" gridava Guy Fawkes. Ma le guardie
lo portarono nelle terribili sale di tortura della prigione, la
Torre di Londra, e alla fine Guy Fawkes fu costretto a confessare.
Anzi, mise addirittura per iscritto la sua confessione. Chi vuole,
può leggerla ancora oggi. Quel giorno era il 5 di novembre.
Da allora gli Inglesi ricordano ogni anno quella data. Adesso, nei
sotterranei delle Houses of Parliament c'è da molto tempo
la luce elettrica ma ogni 5 novembre, secondo la tradizione, dei
soldati vestiti con le divise del tempo li percorrono in lungo e
in largo facendosi lume con vecchie lanterne, come se fossero alla
ricerca dell'attentatore. Questa storia accadde nel 1605, ai tempi
di Giacomo I, un re inglese che cominciò a regnare quando
aveva solamente un anno. Giacomo I era un sovrano assoluto. Fu lui
che unì l'Inghilterra e la Scozia. In Inghilterra non si
celebrano molte feste ma Londra è sempre in festa: ogni giorno
si può vedere la parata delle guardie a cavallo davanti al
palazzo della regina o le guardie della torre di Londra, i famosi
Yeomen, con le loro stupende divise. Nel giorno di Guy Fawkes ragazzi
e ragazze, con la faccia dipinta di nero, nasi rossi, vestiti troppo
larghi e troppo lunghi e cappelli ammaccati sulla testa vanno in
giro in gruppetti di due, sei o otto chiedendo denaro. Lo usano
per acquistare razzi e mortaretti con i quali il 5 novembre faranno
una grande esplosione di gioia. Portano con sé anche Guy
Fawkes, trascinandolo in un carrettino o in una carrozzella. Alla
fine, gli daranno fuoco su un falò. Naturalmente, Guy Fawkes
non soffre troppo per questo trattamento. Infatti è un fantoccio,
fatto di vecchi vestiti riempiti di paglia. A parte il fatto che
l'Inghilterra è forse il paese d'Europa dove ogni giorno
si possono veder più persone in costume, (guardie, portieri
d'albergo, ecc.) molte delle mode degli ultimi anni, quelle molto
seguite dai ragazzi, sono nate proprio in Inghilterra.
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Autore: Vlad - commenta
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