24 Marzo 2006

V per Vendetta - Recensione


"Ricorda per sempre il cinque novembre, il giorno della congiura delle polveri contro il parlamento. Non vedo perché, di questo complotto, nel tempo, il ricordo andrebbe interrotto"

Ambientato nel paesaggio futuristico di una Gran Bretagna totalitaria, V per Vendetta racconta la storia di una giovane donna di nome Evey, che viene salvata da un uomo mascherato conosciuto solo come V (mmmh… già mi viene da citarlo per appropriazione indebita di iniziale…). Estremamente complicato, nello stesso tempo brillante e tenero, V è un intellettuale che ha dedicato la vita alla liberazione dei suoi concittadini da coloro che li hanno terrorizzati e sottomessi. Ma è anche un uomo solitario e violento, spinto dal desiderio di vendetta. Per cercare di liberare gli inglesi dalla corruzione e dalla crudeltà che avvelena il loro governo, V parla apertamente della tirannia dei leaders e incita i cittadini a unirsi a lui all’ombra del Parlamento il 5 novembre, il Guy Fawkes Day (1). In ricordo di quel giorno e di quella ribellione, V giura di portare a termine il 5 novembre il complotto che portò alla morte di Fawkes : sarà lui a far saltare in aria il Parlamento. Quando Evey scopre la verità sul misterioso passato di V, scopre anche la verità su se stessa, e diventa sua alleata nel momento di scatenare una rivoluzione che ha l’obiettivo di ristabilire la libertà e la giustizia in una società crudele e corrotta.

La Warner Bros Pictures in associazione con Virtual Studios presenta V per Vendetta in associazione pure con Anarchos Productions Inc. (e quanti ne sono…). James McTeigue dirige Natalie Portman, Hugo Weaving, Stephen Rea e John Hurt. Il film è prodotto da Joel Silver, Grant Hill, Andy Wachowski e Larry Wachowski, da una sceneggiatura dei Wachowski Broters (qualcuno se li ricorda?), tratta dal romanzo grafico pubblicato da Vertigo/DC Comics. Il produttore esecutivo è Benjamin Waisbren. Il direttore della fotografia è Adrian Biddle, B.S.C., lo scenografo Owen Paterson, al montaggio Martin Walsh, A.C.E., le musiche sono composte da Dario Marianelli.
V per Vendetta è una coproduzione Gran Bretagna-Germania.

La storia
Il regista James McTeigue definisce "V per Vendetta" soprattutto un thriller politico, con un personaggio dark e complicato al centro. "V per Vendetta" mette in guardia contro i pericoli della corruzione, del controllo, della manipolazione e della repressione, ma affronta anche il tema dell’estremismo, che sia un governo ad abusare del proprio potere o un individuo a farsi giustizia da sé. "V per Vendetta" è un film con molte sfaccettature", dice il produttore Joel Silver, la cui carriera comprende la trilogia "The Matrix" e la serie "Arma letale", oltre a "Die Hard-Trappola di cristallo" e "Predator". "Può essere visto come un film d’azione, oppure il pubblico può andare a fondo dei problemi che solleva, sulla responsabilità individuale nell’affidare il potere a un governo, e i mezzi necessari o accettabili per porre fine alla tirannia. Affronta una serie di questioni interessanti, ma non fornisce nessuna facile risposta". Il film è tratto dall’omonimo romanzo grafico apparso nel 1981 su "Warrior", un mensile di fumetti diventato rapidamente un cult. Creato da Alan Moore e David Lloyd, è uscito con 26 numeri prima che la pubblicazione cessasse, lasciando gli appassionati a metà racconto. Dopo un’interruzione di 5 anni, Moore e Lloyd hanno completato V per Vendetta nel 1989, con la DC, che l’ha fatto uscire come romanzo grafico.

Il racconto è ambientato in un futuro molto prossimo, in una Londra facilmente riconoscibile. Moore e Lloyd sono stati influenzati dal periodo in cui vivevano. Dal punto di vista tematico, la serie di Moore e Lloyd analizza motivi politici e etici di grande rilievo nel mondo attuale.
Gli scrittori/registi Andy e Larry Wachowski, le menti che stanno dietro la rivoluzionaria trilogia di "The Matrix", erano fan del lavoro originale di Moore e Lloyd e hanno scritto un adattamento cinematografico del romanzo grafico alla metà degli anni ’90, prima di imbarcarsi nell’avventura di girare i tre episodi. Durante la post produzione del secondo e terzo episodio, i Wachowski hanno riletto lo script di "Vendetta" e l’hanno passato al loro primo aiuto regista, James McTeigue, con cui avevano lavorato per "The Matrix". McTeigue aveva diretto spot pubblicitari e voleva passare alla regia cinematografica. C’è un aspetto destabilizzante nell’uso di V della maschera di Guy Fawkes. "La maschera di Guy Fawkes ha un aspetto strano a causa del sorriso", dice Lloyd. "Rende il personaggio bizzarro e minaccioso nello stesso tempo, l’ultima cosa che ti aspetti da qualcuno che sta per ucciderti è che abbia un sorriso sulla faccia". In "V per Vendetta", l’uomo che si nasconde dietro la maschera ghignante è l’attore Hugo Weaving (sarebbe potuto esser tranquillamente anche Alvaro Vitali…), che abbiamo visto nel ruolo dell’agente Smith nella trilogia di "The Matrix" e in quello di Elrond nei tre episodi de "Il Signore degli anelli". "V vuole portare avanti quello che Guy Fawkes e i cospiratori del 5 novembre non sono stati capaci di fare", dice Weaving. "Vuole far saltare in aria il Parlamento perché crede, come credevano loro, che sia il simbolo della tirannia".
V si considera destinato a rovesciare un sistema che considera crudele e ingiusto. Nel tentativo di liberare il popolo inglese da un governo fascista, V considera una missione vendicarsi di chi l’ha imprigionato e torturato e così crea un mostro. Uno ad uno elimina sistematicamente i suoi nemici, lasciando ogni volta sulla scena del delitto una rosa scarlatta come firma.

Profondamente legato alle sue convinzion e spinto dalla sete di vendetta, V lotta per la dignità e la libertà in una Inghilterra fascista. Il che richiede acume, coraggio, spacconeria, un po’ di estremismo e un tocco di follia. Poiché la sua performance avviene dietro una maschera immobile, che lo lascia privo di espressioni facciali che sono fondamentali per un attore, Weaving ha dovuto trovare altre strade per umanizzare e dar vita a V. L’uso di V della maschera di Guy Fawkes è un elemento sia pratico che simbolico della storia. Indossa la maschera per nascondere le cicatrici e la sua identità e così si trasforma in qualcosa di più di un’uomo con un’idea rivoluzionaria, diventa l’idea stessa. Sottolinea la convinzione di V che un uomo può essere sconfitto, ma che le idee conservano il loro potere per sempre. La maschera di V è anche in antitesi con le maschere ‘metaforiche’ indossate dai suoi concittadini, che hanno rinunciato alla propria identità per conformarsi e evitare di essere perseguitati dal governo.

"Nel film V è più un’idea che una persona", dice Natalie Portman, che interpreta il ruolo di Evey, la giovane donna che riscopre il suo attivismo grazie a V. "Uno dei motivi che lo rendono invincibile è che si può uccidere un uomo, ma non un’idea. E V incarna la verità, la resistenza e l’individualismo. Ma il desiderio di vendetta macchia il suo idealismo politico".

Evey è rimasta orfana in tenera età, perché i suoi genitori sono stati uccisi per aver osato pronunciarsi contro il regime che opprimeva il paese. Diventati attivisti dopo la morte del figlio, ucciso per motivi politici, i genitori di Evey hanno anteposto i loro ideali alla figlia. "Lei ne sa qualcosa di attivismo politico, i suoi genitori sono morti e l’hanno lasciata sola, quindi cerca di non farsi notare", dice Portman. "Vive nella paura". Fino a che una notte il destino fa irrompere V nella sua vita. Mentre controllano le strade durante il coprifuoco, gli agenti sotto copertura della polizia segreta trovano Evey in un vicolo, mentre sta andando a casa di un amico. Con solo uno spray al peperoncino come difesa, la ragazza diventa vittima della crudeltà del loro uso distorto della discrezionalità giudiziaria. Ma prima che l’incontro assuma toni brutali, appare un misterioso uomo mascherato che salva la dignità e la vita di Evey. E questo incontro fortuito risveglia la coscienza politica della ragazza. Di fronte alla tortura e all’isolamento la coscienza politica di Evey si risveglia. "In prigione impara a affrontare la paura e superare la paura è importante per la sua integrità", dice Portman, che si è dovuta rasare il capo davanti alla macchina da presa per la sequenza in cui gli aguzzini scoprono la sua identità. L’ispettore capo Finch è l’investigatore che cerca di interrompere la catena di omicidi di V e impedirgli di mantenere la promessa di distruggere il Parlamento il 5 novembre. All’inizio delle indagini sull’assassinio di molti eminenti uomini politici, Finch ha come unico obiettivo quello di catturare il terrorista e la sua complice, Evey. Nel corso della sua inchiesta, Finch scopre i dettagli della storia di V e i terribili segreti di stato nascosti dal governo di cui è servitore e le sue convinzioni entrano in crisi. Inizia a dubitare di quello che ha accettato per tanto tempo e non accetta più che lo stato calpesti i diritti e la libertà del suo popolo. Interpretato dall’attore Stephen Rea, Finch accompagna il pubblico alla scoperta di prove che suggeriscono la responsabilità del governo inglese in atti criminali. "E’ un aspetto molto interessante che il cacciatore si interessi così della sua preda", dice Rea del suo personaggio. Il Cancelliere Sutler, il malvagio responsabile del regime totalitario inglese, è interpretato da John Hurt, candidato due volte all’Oscar per "Fuga di mezzanotte" e "The Elephant Man". Sutler usa la paura come strumento di governo e si assicura la sottomissione dei cittadini intimidendoli con la polizia segreta, una sorveglianza continua e la minaccia di imminenti e apocalittici pericoli. Censura, propaganda e abolizione della libertà di parola sono all’ordine del giorno e l’eliminazione degli oppositori qualcosa di inevitabile. "Sutler rappresenta una società che crede che un regime fascista sia il migliore per governare un paese", dice Hurt. "Non fare domande, lascia che ci pensi il Partito e, soprattutto, non criticare la nostra autorità".

Curiosità

  • Paterson e la costumista Sammy Sheldon hanno usato una gamma di toni grigi per sottolineare la cappa che opprime la città e i cittadini. "In questo ambiente, la scelta è limitata", dice l’arredatore Peter Walpole. "Puoi comprare una macchina o una scatola di fagioli, ma è disponibile una sola marca. E questo si riflette nello studio televisivo ad esempio. Tutti i monitor sono della stessa marca, esattamente come le scrivanie e le sedie".
  • Il film è stato girato soprattutto in teatro e in interni, per sottolineare il tono di ansia e alienazione della storia. "Volevamo comunicare un senso di claustrofobia, quindi il film è volutamente girato in interni", spiega McTeigue.
  • Le riprese sono iniziate nel marzo del 2005 nei Babelsberg Studios di Potsdam, in Germania. Con vicino Berlino per una serie di locations, la produzione ha passato dieci settimane in quei teatri, prima di trasferirsi a Londra per alcune settimane.
  • Paterson si è occupato della progettazione e della costruzione di 89 set solo per il segmento di produzione a Babelsberg, compresa la torre della televisione, che ospita il British Television Network controllato dal governo, la Victoria Station, una vecchia fermata della metropolitana che il governo ha sbarrato anni prima, e un’altra sezione della metropolitana che V requisisce quando deve far saltare in aria il Parlamento.
  • Il nascondiglio è anche una sorta di museo, con le sue collezioni di film, dischi, libri di filosofia e arte, tutti banditi dal Ministero del materiale riprovevole.
  • LA "CHICCA" IMAX. "V per Vendetta" uscirà nei cinema IMAX in tutto il mondo, oltre che nei normali cinema, il 17 marzo 2006. Il film è stato rimasterizzato digitalmente raggiungendo la qualità straordinaria di suono e immagine della IMAX Experience, con la tecnologia IMAX DMR (ri-masterizzazione digitale). "V per Vendetta" è il quinto film di Warner Bros. Pictures in IMAX DMR del 2006 e la tredicesima collaborazione DMR tra IMAX e Warner Bros. dal 2002.

La critica
Nonostante il cast sia di buon livello, non sempre la sceneggiatura risponde alle più elementari regole di coerenza interna, privilegiando l'aspetto visivo a scapito della consequenzialità logica, come nella sequenza dell'esercito di maschere. Il tema è invece importante perché mostra quali siano le conseguenze quando un popolo decide di barattare la propria libertà ed i propri diritti in cambio di un presunto senso di sicurezza. Quindi si tratta di una questione di così viva attualità da far risultare ridondanti gli espliciti riferimenti alla realtà politica mondiale di oggi, con particolare riferimento alla politica statunitense, ai neo-con e a termini come "rendition" e "collateral". Pare che i fratelli Wachowski abbiano deciso di non inserire la sequenza in cui Deitrich, per poter indagare su "V" in maniera intuitiva ricorre all'LSD. Forse una decisione forzata. Si trattava in fondo dell'uso eversivo di una sostanza psicotropa per trovare un terrorista che sta minando le basi della società, e quindi Deitrich viene a collocarsi in una linea d'ombra che porterà ad una trasformazione del personaggio stesso. Si potrebbe parlare a lungo su come la sceneggiatura ed i dialoghi dei fratelli Wachowski abbiano buchi piuttosto grandi. Ma basterà dire che Alan Moore, come già accaduto con la leggenda degli uomini.

Secondo il Vostro Vlad, si tratta di un film tutto sommato godibile, ma a tratti ambizioso, fin troppo. Non sempre facilmente seguibile, questo film presenta delle incoerenze a volte eccessive, figlie probalbilmente della conversione cinematografica del fumetto. Mi sento di consigliarlo in fondo, a meno che non siate tra quelli che hanno il vezzo di criticare e smontare tutti i film. Persino quelli di ispirazione fantasy.

Note
(1) Alcuni secoli fa in Inghilterra fu organizzato un complotto contro il re e un certo Guy Fawkes ebbe l'incarico di far saltare il bellissimo palazzo in cui ancor oggi si riunisce il governo inglese. Di nascosto, notte dopo notte, Guy Fawkes si introduceva furtivamente nei sotterranei del palazzo ammassandovi esplosivo. Quando ne ebbe messo il quantitativo necessario, preparò una lunga miccia che, accesa, avrebbe dovuto mandare in briciole l'intero palazzo e con lui tutti i membri del Parlamento riuniti per un'importante discussione. Qualcuno, però, fece la spia alle autorità e Guy Fawkes fu catturato prima di poter accendere il fiammifero fatale! "Sono innocente!" gridava Guy Fawkes. Ma le guardie lo portarono nelle terribili sale di tortura della prigione, la Torre di Londra, e alla fine Guy Fawkes fu costretto a confessare. Anzi, mise addirittura per iscritto la sua confessione. Chi vuole, può leggerla ancora oggi. Quel giorno era il 5 di novembre. Da allora gli Inglesi ricordano ogni anno quella data. Adesso, nei sotterranei delle Houses of Parliament c'è da molto tempo la luce elettrica ma ogni 5 novembre, secondo la tradizione, dei soldati vestiti con le divise del tempo li percorrono in lungo e in largo facendosi lume con vecchie lanterne, come se fossero alla ricerca dell'attentatore. Questa storia accadde nel 1605, ai tempi di Giacomo I, un re inglese che cominciò a regnare quando aveva solamente un anno. Giacomo I era un sovrano assoluto. Fu lui che unì l'Inghilterra e la Scozia. In Inghilterra non si celebrano molte feste ma Londra è sempre in festa: ogni giorno si può vedere la parata delle guardie a cavallo davanti al palazzo della regina o le guardie della torre di Londra, i famosi Yeomen, con le loro stupende divise. Nel giorno di Guy Fawkes ragazzi e ragazze, con la faccia dipinta di nero, nasi rossi, vestiti troppo larghi e troppo lunghi e cappelli ammaccati sulla testa vanno in giro in gruppetti di due, sei o otto chiedendo denaro. Lo usano per acquistare razzi e mortaretti con i quali il 5 novembre faranno una grande esplosione di gioia. Portano con sé anche Guy Fawkes, trascinandolo in un carrettino o in una carrozzella. Alla fine, gli daranno fuoco su un falò. Naturalmente, Guy Fawkes non soffre troppo per questo trattamento. Infatti è un fantoccio, fatto di vecchi vestiti riempiti di paglia. A parte il fatto che l'Inghilterra è forse il paese d'Europa dove ogni giorno si possono veder più persone in costume, (guardie, portieri d'albergo, ecc.) molte delle mode degli ultimi anni, quelle molto seguite dai ragazzi, sono nate proprio in Inghilterra.

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Autore: Vlad - commenta l'articolo

 

 
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