9 Aprile 2006

Oblivion

Finalmente il quarto capitolo della saga di The Elder Scrolls è arrivato su PC e su Xbox 360. In Oblivion vi ritroverete nella provincia centrale di Cyrodiil, in un’ambientazione a dir poco stupenda sia graficamente che per dimensione, nei panni di un galeotto che assisterà all’assassinio dell’anziano reggente in carica. Dovrete quindi ricercarne l’erede dato che i portali dell’oblivion, in assenza di una guida illuminata, sono spalancati lasciando così libero accesso verso Tamriel a creature immonde di ogni genere. Come sempre, il giocatore potrà creare il suo alter ego affidandosi a un editor molto versatile ed intuitivo e poi avventurarsi in piena libertà nel mondo di gioco, seguendo gli eventi della trama principale oppure ignorandoli per dedicarsi alle attività che interessano maggiormente. Per quel che rigurada l’editor di missione, devo dire che, rispetto ai precedenti capitoli, è stato notevolmente migliorato lasciando al giocatore una migliore visione della geografia della missione stessa, evitando che questo giri a vuoto per ore e dandogli la possibilità di viaggiare per i luoghi già visitati cliccando direttamente sulla mappa.

Un aspetto maggiormente sbandierato di Oblivion si chiama "Radiant AI", cioè intelligenza artificiale radiale. Si tratta di una sorta di "personalità" che gestisce la vita di ciascuno dei personaggi che incontreremo nel gioco: interessi, bisogni e impegni saranno dunque "assegnati" a ogni abitante di Tamriel, che dovrà quindi "badare a se stesso" seguendo le proprie necessità e svolgendo determinati compiti. In più, oltre ad essere più "chiacchieroni" del solito, un nuovo sistema di modellazione dei personaggi farà si che le persone che incontreremo (e naturalmente noi stessi) saranno sempre abbastanza differenti. Inoltre sarà notevole la gestione delle azioni di combattimento dei nostri nemici, che saranno molto meno prevedibili e per niente sprovvisti in qualsiasi situazione. L'elemento di casualità sarà anche inserito nella creazione delle missioni secondarie nel gioco, che saranno generate di volta in volta garantendo al giocatore una certa varietà negli eventi e differenziando così le partite.

Un altro aspetto molto importante è la gestione della "fisica" del mondo che ci circonderà. Ad esempio, poggiando qualcosa lungo un piano inclinato vedremo l'oggetto rotolare giù, oppure spingendo un nemico verso un baratro ne provocheremo la rovinosa caduta.
Arriviamo a un terzo aspetto che è stato del tutto rivisitato in Oblivion: il sistema di combattimento. Innanzitutto, le armi non presentano più differenti valori di attacco a seconda del tipo di colpo inferto, bensì un unico punteggio di attacco che sarà poi modificato in modo invisibile dal gioco a seconda dell'utilizzo che si farà dell'arma e del nemico che viene attaccato. Questo spingerà i giocatori a sperimentare differenti tecniche di lotta anziché affidarsi nuovamente ai colpi sicuramente più efficaci. In aggiunta un inedito sistema di combo garantirà ai giocatori la possibilità di concatenare più attacchi in sequenze letali. Inolte ora le parate sono gestite interamente dal giocatore grazie a un pulsante apposito e, cosa ancora più importante, gli incantesimi sono stati accorpati completamente nel sistema di combattimento. Anziché, infatti, selezionare l'incantesimo e lanciarlo mettendo via le armi il giocatore potrà scatenare le abilità magiche del suo eroe proprio nel bel mezzo di un duello, esattamente come avviene per esempio in Fable. Ulteriore enfasi è stata posta nei confronti dei duelli di magia: sfidare un mago non sarà più molto semplice, data l'implementazione di onde d'urto e altre abilità che potrebbero tenere a distanza il nostro personaggio dal suo letale avversario magico.

Il più ovvio miglioramento che apprezzeremo in Oblivion sarà comunque relativo alla grafica. Sfruttando le caratteristiche avanzate delle nuove schede video per PC o la potenza della Xbox 360 il mondo di Tamriel appare sotto i nostri occhi come la più definita e realistica ambientazione fantasy mai apparsa sullo schermo (soprattutto esaltata da eccellenti effetti luminosi). Città, castelli, pianure, foreste e tante altre ambientazioni appaiono credibili e bellissime da vedere, anche grazie all'enorme quantità di poligoni utilizzata e alla definizione eccellente delle texture.
In definitiva, apparte la pecca dell’assenza del multiplayer e di un sistema grafico un pò pesante, io personalmente sono rimasto positivamente impressionato da questo nuovo capitolo della serie The Elder Scrolls e ne consiglio vivamente l’aquisto a chiunque, appassionati del genere e non.

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Autore: Van Helsing
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