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Aprile 2006
Oblivion

Finalmente
il quarto capitolo della saga di The
Elder Scrolls è arrivato su PC e su Xbox
360. In Oblivion vi
ritroverete nella provincia centrale di Cyrodiil, in un’ambientazione
a dir poco stupenda sia graficamente che per dimensione, nei panni
di un galeotto che assisterà all’assassinio dell’anziano
reggente in carica. Dovrete quindi ricercarne l’erede dato
che i portali dell’oblivion, in assenza di una guida illuminata,
sono spalancati lasciando così libero accesso verso Tamriel
a creature immonde di ogni genere. Come sempre, il giocatore potrà
creare il suo alter ego affidandosi a un editor molto versatile
ed intuitivo e poi avventurarsi in piena libertà nel mondo
di gioco, seguendo gli eventi della trama principale oppure ignorandoli
per dedicarsi alle attività che interessano maggiormente.
Per quel che rigurada l’editor di missione, devo dire che,
rispetto ai precedenti capitoli, è stato notevolmente migliorato
lasciando al giocatore una migliore visione della geografia della
missione stessa, evitando che questo giri a vuoto per ore e dandogli
la possibilità di viaggiare per i luoghi già visitati
cliccando direttamente sulla mappa.
Un
aspetto maggiormente sbandierato di Oblivion si chiama "Radiant
AI", cioè intelligenza artificiale radiale. Si tratta
di una sorta di "personalità" che gestisce la vita
di ciascuno dei personaggi che incontreremo nel gioco: interessi,
bisogni e impegni saranno dunque "assegnati" a ogni abitante
di Tamriel, che dovrà quindi "badare a se stesso"
seguendo le proprie necessità e svolgendo determinati compiti.
In più, oltre ad essere più "chiacchieroni"
del solito, un nuovo sistema di modellazione dei personaggi farà
si che le persone che incontreremo (e naturalmente noi stessi) saranno
sempre abbastanza differenti. Inoltre sarà notevole la gestione
delle azioni di combattimento dei nostri nemici, che saranno molto
meno prevedibili e per niente sprovvisti in qualsiasi situazione.
L'elemento di casualità sarà anche inserito nella
creazione delle missioni secondarie nel gioco, che saranno generate
di volta in volta garantendo al giocatore una certa varietà
negli eventi e differenziando così le partite.
Un
altro aspetto molto importante è la gestione della "fisica"
del mondo che ci circonderà. Ad esempio, poggiando qualcosa
lungo un piano inclinato vedremo l'oggetto rotolare giù,
oppure spingendo un nemico verso un baratro ne provocheremo la rovinosa
caduta.
Arriviamo a un terzo aspetto che è stato del tutto rivisitato
in Oblivion: il sistema di combattimento. Innanzitutto, le armi
non presentano più differenti valori di attacco a seconda
del tipo di colpo inferto, bensì un unico punteggio di attacco
che sarà poi modificato in modo invisibile dal gioco a seconda
dell'utilizzo che si farà dell'arma e del nemico che viene
attaccato. Questo spingerà i giocatori a sperimentare differenti
tecniche di lotta anziché affidarsi nuovamente ai colpi sicuramente
più efficaci. In aggiunta un inedito sistema di combo garantirà
ai giocatori la possibilità di concatenare più attacchi
in sequenze letali. Inolte ora le parate sono gestite interamente
dal giocatore grazie a un pulsante apposito e, cosa ancora più
importante, gli incantesimi sono stati accorpati completamente nel
sistema di combattimento. Anziché, infatti, selezionare l'incantesimo
e lanciarlo mettendo via le armi il giocatore potrà scatenare
le abilità magiche del suo eroe proprio nel bel mezzo di
un duello, esattamente come avviene per esempio in Fable. Ulteriore
enfasi è stata posta nei confronti dei duelli di magia: sfidare
un mago non sarà più molto semplice, data l'implementazione
di onde d'urto e altre abilità che potrebbero tenere a distanza
il nostro personaggio dal suo letale avversario magico.
Il
più ovvio miglioramento che apprezzeremo in Oblivion sarà
comunque relativo alla grafica. Sfruttando le caratteristiche avanzate
delle nuove schede video per PC o la potenza della Xbox 360 il mondo
di Tamriel appare sotto i nostri occhi come la più definita
e realistica ambientazione fantasy mai apparsa sullo schermo (soprattutto
esaltata da eccellenti effetti luminosi). Città, castelli,
pianure, foreste e tante altre ambientazioni appaiono credibili
e bellissime da vedere, anche grazie all'enorme quantità
di poligoni utilizzata e alla definizione eccellente delle texture.
In definitiva, apparte la pecca dell’assenza del multiplayer
e di un sistema grafico un pò pesante, io personalmente sono
rimasto positivamente impressionato da questo nuovo capitolo della
serie The Elder Scrolls e ne consiglio vivamente l’aquisto
a chiunque, appassionati del genere e non.
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Autore: Van Helsing - commenta
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