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Giugno 2006
X-Men:
Conflitto Finale - Recensione
Con
il terzo episodio della saga degli X-Men,
Conflitto finale (titolo che nei miei coinquilini
in Via Antinori ai tempi del'università dovrebbe risvegliare
sopiti ricordi, ma questa è un'altra storia...) si giunge
ad affrontare un quesito cruciale per l'universo dei mutanti e per
l'intera umanità: la diversità dei mutanti deve o
meno esser ricondotta alla normalità, grazie alla disponibilità
una nuova cura? O i mutanti devono mantenere le loro caratteristiche
che li rendono, in modi diversi, unici?
Ma procediamo per ordine. In un mondo sempre più popolato
dai mutanti (esiste persino la figura del Segretario per la Questione
dei Mutanti, incarico ricoperto dal Dr. Henry McCoy (Kelsey
Grammer), noto come la Bestia… non lo vedrei
male nel nostro parlamento…), non sono pochi quelli che sperano
e si adoperano affinchè si possa trovare un metodo per risolvere
il problema della mutazione. Alcuni perché temono i poteri
dei mutanti, altri perché desiderano riavere i loro cari
in condizioni 'normali'. Anche fra i mutanti c'è che vede
i propri poteri come un ostacolo alla vita di relazione.
Sullo sfondo, l'industriale miliardario Warren Worthington (Michael
Murphy), ossessionato dall'affetto per il proprio
figlio, Warren Worthington Jr. (Ben
Foster), che a causa della mutazione ha due grandi
ali (Angel non per caso…), dedica tutte le sue risorse per
trovare una cura.
Il Prof. Charles Xavier (Patrick Stewart),
Wolverine (Hugh Jackman)
e Tempesta (Halle Berry)
dovranno invece vedersela con Jean Grey (Famke
Janssen), che grazie ai suoi poteri è riuscita
a conservarsi in vita nel lago Alkali, dove in molti l'avevano creduta
morta in conclusoine del precedente episodio. Ma il suo ritorno,
con poteri accresciuti, sarà gravido di conseguenze per coloro
con cui si imbatterà. Quando la cura viene finalmente trovata,
è offerta a tutti i mutanti, ma ben presto si scoprirà
che in realtà è pure un'arma per domare i mutanti
che non vogliano sottostare alla cura stessa. Ciò non farà
altro che scatenare l'offensiva di Magneto (Ian
McKellen) e i suoi seguaci contro il laboratorio
dove viene prodotta la cura, installato sull'isola di Alcatraz,
dove si combatterà il suddetto "Conflitto finale"
tra gli X-Men e l'esercito dei mutanti guidato da Magneto.
Dopo i primi due episodi con la regia di Bryan
Singer, che aveva collaborato anche alla sceneggiatura
e passato dai fumetti Marvel
a quelli DC Comics
(suo sarà il prossimo Superman Returns e, forse,
il suo seguito) e la fotografia di Newton
Thomas Sigel, la produzione affida questo Conflitto
finale alla regia di Brett Ratner
e alla fotografia di Dante Spinotti,
raggiungendo senz'altro le aspettative sia nella rappresentazione
delle sequenze più spettacolari che in quelle raffiguranti
le mutazioni, grazie anche al supporto degli effetti speciali sotto
la supervisione del sei volte candidato all'Oscar John
Bruno.
Il film potrà fare sicuramente la gioia degli appassionati
della serie che da anni seguono le avventure dei loro supereroi:
i più accaniti saranno felici di vedere sulla scena personaggi
non presenti o non sufficientemente sviluppati nei due precedenti
episodi: oltre ad Angel e la Bestia appaiono Fenomeno, Callisto,
Shadowcat, l'Uomo Multiplo e altri ancora.
Restano però aperte, o forse lasciate al giudizio personale
degli spettatori le questioni di base sui cui si sviluppa la pellicola:
i mutanti sono o non sono da 'curare'? Citando un altro
supereroe, Spider-Man, anche per i mutanti 'da grandi poteri
derivano grandi reponsabilità'?
Rimangono, infatti, solo sullo sfondo le risposte alle conseguenze
che 'la Cura' comporta e le problematiche connesse al
disporre di poteri e al rischio di esserne condizionati.
Discutibile, a mio avviso, il finale, con l'apertura ad un
sequel in palese contrasto con lo sviluppo della storia: se l'ultima
scena potrebbe far sorgere il sospetto che non sia ancora finita,
la scena dopo i titoli di coda (che spero non vi siate persi) né
è lampante conferma. Peccato che quest'ultima sia indicativa
di due scelte: Ian McKellen ha accettato (o accetterà) di
girare un quarto episodio, Patrick Stewart no.
Curiosità.
In
questo terzo film non c'è la presenza del mutante Nightcrawler,
che l'attore Alan Cumming
non ha voluto inpersonare di nuovo. Ci sono però molti ingressi
sia tra le fila dei buoni che in quelle dei cattivi. Sul primo fronte
sono presenti la Bestia, Angelo e Kitty Pride alias Shadowcat; tra
i mutanti malvagi insieme a Magneto c'è Fenomeno (nientepopodimenoche'
interpretato da Vinnie Jones,
il cattivissimo difensore del Wimbledon, noto per la famosa spremuta
di attributi ai danni di Gascoigne…,
che dopo la carriera calcistica, ha intrapreso quella cinematografica,
interpretando sempre e comunque ruoli violentissimi), accompagnato
dalla tenebrosa Callisto. Altro personaggio inserito, sempre tratto
dalle pagine dei fumetti, è la dottoressa "umana"
Moira McTaggart.
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Autore: Vlad - commenta
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